Recentemente la NASA e di altre organizzazioni internazionali hanno eseguito un test di simulazione per valutare la loro capacità di reazione in risposta ad un ipotetico asteroide che potrebbe colpire la Terra nel 2038. Questa simulazione, denominata Planetary Defense Interagency Tabletop Exercise, ha avuto luogo tra il 2 e il 3 aprile presso il Johns Hopkins Applied Physics Laboratory a Laurel, Maryland.
Hanno partecipato all’evento quasi 100 esperti provenienti da oltre 25 organizzazioni negli Stati Uniti e all’estero, tra cui l’Ufficio di Coordinamento della Difesa Planetaria della NASA, la Federal Emergency Management Agency (FEMA) e l’Ufficio degli Affari Spaziali del Dipartimento di Stato. Si è trattato della quinta e più grande edizione di questo tipo di test.
Tuttavia, alcuni media hanno riportato erroneamente l’accaduto, facendo sembrare che lo scenario di impatto fosse reale o che fossimo pericolosamente impreparati ad affrontarlo, nessuna delle 2 cose è vera.
Lo scenario di impatto di un asteroide, l’obiettivo della simulazione
“L’impatto di un grande asteroide è potenzialmente l’unico disastro naturale in riferimento al quale l’umanità ha la tecnologia per poterlo prevedere anni prima e prendere misure per prevenirlo,” ha dichiarato Lindley Johnson, lead program executive del Planetary Defense Coordination Office della NASA. Simulare un tale scenario aiuta a fornire agli esperti esperienza nella gestione di queste situazioni e a mettere in luce le lacune nelle attuali procedure che devono essere affrontate in futuro, ha aggiunto.
Durante una conferenza stampa online il 20 giugno, i principali membri del team della simulazione hanno condiviso e discusso i risultati, rivelando per la prima volta al pubblico lo scenario ipotetico utilizzato. In questo scenario, gli astronomi rilevano un grande asteroide con una probabilità del 72% di colpire la Terra tra 14 anni, il 12 luglio 2038. Il percorso dell’asteroide prevedeva una rotta di collisione con città importanti come Dallas, Washington D.C., Madrid e Algeri.
Il caos mediatico
Alcuni media, tra cui The Times of India e NDTV News, hanno usato lo scenario fuori contesto, utilizzando titoli fuorvianti che suggerivano che la minaccia delineata fosse reale e che la NASA avesse emesso un avvertimento riguardo a un pericolo imminente. Altri media, come il Daily Mail, hanno suggerito che il test avrebbe dimostrato che siamo poco preparati ad affrontare questo scenario nella realtà. Anche queste affermazioni sono inesatte.
La valutazione del rischio
L’esercizio di quest’anno ha presentato uno scenario unico e “particolarmente impegnativo” per il team riunito in Maryland, ha affermato Johnson. Nonostante avessero più tempo prima del potenziale impatto rispetto alle casistiche precedenti, gli esperti disponevano di meno informazioni riguardo al sasso spaziale ipotetico rispetto al passato. Ad esempio, sapevano che poteva essere largo tra 60 e 800 metri, ma non era chiara la sua composizione, che influisce sulla sua capacità distruttiva.
Inoltre, lo scenario prevedeva che l’asteroide scomparisse dietro il Sole per 7 mesi subito dopo essere stato scoperto, costringendo gli esperti a pianificare le operazioni senza conoscere esattamente cosa stesse per accadere.
Il team ha considerato 3 opzioni: aspettare che l’asteroide riapparisse per ulteriori osservazioni; inviare una sonda per volare vicino all’asteroide e saperne di più; oppure lanciare una missione per volare insieme al masso spaziale, massimizzando le informazioni che potremmo ottenere. La scelta è ricaduta sull’invio di una sonda per saperne di più sull’asteroide, sebbene fossero emerse preoccupazioni riguardo alla nostra capacità di realizzare tale missione rapidamente e se i politici avrebbero approvato il finanziamento necessario (fino a 400 milioni di dollari) senza ulteriori chiarimenti sulla situazione.
Siamo pronti ad affrontare l’arrivo di un asteroide?
In realtà, non siamo mai stati in una posizione migliore per affrontare scenari come quello del test simulato, hanno spiegato i rappresentanti della NASA. Ciò è parzialmente dovuto al recente successo della missione Double Asteroid Redirection Test (DART) della NASA, che ha deviato con successo e alterato la forma dell’asteroide Dimorphos dopo averlo colpito con una sonda il 26 settembre 2022.
La NASA prevede anche di lanciare il Near-Earth Object Surveyor, un telescopio spaziale dedicato alla ricerca di nuovi asteroidi near-Earth entro l’estate del 2028. Una volta in orbita, il telescopio aumenterà la nostra capacità di individuare sassi spaziali pericolosi, compresi quelli “nascosti” nel bagliore del Sole.
Eseguire queste simulazioni contribuirà anche a migliorare la nostra prontezza per un potenziale impatto di asteroide. Ad esempio, circa il 90% dei partecipanti al test recente ha affermato di sentirsi più preparato a gestire le sfide emerse durante la simulazione.
In conclusione, mentre alcuni media hanno travisato la natura della simulazione della NASA, è importante chiarire che non c’è alcun allarme reale per un impatto di asteroide imminente. L’obiettivo principale di tali test è migliorare la nostra preparazione e risposta a potenziali minacce future, e su questo fronte, siamo meglio preparati che mai.