Il Sole ha dato nuovamente spettacolo con un’attività esplosiva eccezionale. Una regione di macchie solari iperattive, già nota per aver prodotto incredibili aurore lo scorso maggio, ha scatenato non uno, ma ben 2 brillamenti solari di classe X in meno di 12 ore. Il primo brillamento solare di classe X ha raggiunto il suo picco alle 00:03 del 1° giugno, mentre il secondo ha toccato il suo massimo alle 10:48 dello stesso giorno.
Brillamenti sul Sole
I brillamenti solari sono potenti esplosioni di radiazioni elettromagnetiche che si sprigionano dalla superficie del Sole. Questi eventi vengono classificati per intensità in gruppi contrassegnati da lettere, con la classe X che rappresenta i più potenti. All’interno di ciascuna classe, i numeri da 1 a 10 (e oltre per i brillamenti di classe X) descrivono la forza relativa del brillamento. I grandi brillamenti di ieri hanno registrato rispettivamente intensità di X1.18 e X1.43.
La macchia solare AR3664
Il cuore magneticamente complesso della regione di macchie solari AR3664, in fase di decadimento, offre le condizioni ideali per creare potenti esplosioni. Al centro di AR3664, due poli magnetici di segno opposto sono estremamente vicini tra loro. Quando le linee di campo magnetico dirette in modo opposto nel plasma del Sole si rompono e si riconnettono, in un processo noto come riconnessione magnetica, l’energia del campo magnetico viene convertita in energia cinetica e termica del plasma, che può portare a potenti eruzioni dalla superficie solare, come nel caso dei due recenti brillamenti di classe X.
Blackout radio anche in Italia
Durante l’eruzione di entrambi i brillamenti solari, si sono verificati blackout radio su gran parte della porzione illuminata della Terra: il primo brillamento ha colpito l’Ovest degli Stati Uniti e il Pacifico, mentre il secondo ha interessato Europa (Italia compresa, 2° evento in pochi giorni dopo quello del 29 maggio), Africa e Asia (mappa in alto in evidenza). Questi blackout di onde corte, come quelli osservati, sono comuni dopo potenti eruzioni solari a causa dei forti impulsi di raggi X e radiazioni ultraviolette estreme. Le radiazioni viaggiano verso la Terra alla velocità della luce e ionizzano (cioè caricano elettricamente) la parte superiore dell’atmosfera terrestre quando raggiungono il nostro pianeta.
Questa ionizzazione provoca un ambiente a densità maggiore che le onde radio ad alta frequenza devono attraversare per supportare le comunicazioni a lunga distanza. Le onde radio che interagiscono con gli elettroni negli strati ionizzati perdono energia a causa delle collisioni più frequenti, e ciò può portare a un degrado o all’assorbimento completo dei segnali radio.
Gli eventi recenti evidenziano ancora una volta la potenza e l’imprevedibilità del nostro Sole, e la necessità di monitorare attentamente queste esplosioni solari, che possono avere un impatto significativo non solo sulle comunicazioni terrestri, ma anche sui sistemi satellitari e altre tecnologie spaziali essenziali.