Sabbia del Sahara: la scienza spiega come colora il cielo di giallo

Tutta la scienza dietro il trasporto di polvere e sabbia dal Sahara all'Europa e i suoi effetti che smonta le teorie del complotto
MeteoWeb

In questi giorni, come in molte altre occasioni avvenute nel corso della primavera, il cielo assume un colore lattiginoso o anche giallastro a causa del trasporto di polvere e sabbia dal Sahara. L’effetto è senza dubbio insolito ma la spiegazione scientifica c’è, è chiara e inequivocabile. Ai tempi dei social, però, succede che anche su una questione scientifica ben nota si scatenino improbabili teorie del complotto. Sui social, infatti, sono tantissimi i post di utenti che non credono che sia un fenomeno naturale a colorare i nostri cieli, in un fenomeno che tra l’altro nelle scorse settimane si è spinto fino al Nord Europa.

Alcuni sostengono persino che la sabbia venga gettata appositamente dagli aerei sull’Italia (non si sa perché) e molti si esibiscono nella performance della calamita per provare che la sabbia non è naturale. Peccato che anche qui la spiegazione c’è: la polvere è di colore rossastro perché contiene minerali che sono ossidi di ferro, come ematite, magnetite, e maghemite, presenti in grande quantità nel suolo nel Sahara. La polvere del deserto è trasportata dal vento, quando piove si deposita a terra, sulle macchine e ovunque, e dato che è piena di materiale ferroso attrae anche le calamite.

Come polvere e sabbia del Sahara arrivano in Europa

I complottisti, inoltre, non sanno spiegare perché questi presunti lanci di sabbia dagli aerei si verifichino solo in condizioni di venti di scirocco e libeccio e non quando c’è maestrale e tramontana. Anche qui la meteorologia offre una spiegazione: scirocco e libeccio sono venti che soffiano da sud e favoriscono il trasporto delle particelle di sabbia e polvere dal Sahara, dove a loro volta vengono sollevati dai forti venti dal suolo all’atmosfera.

Le tempeste di polvere si verificano regolarmente nel deserto del Sahara. Ma per arrivare a migliaia di chilometri a nord, queste tempeste devono interagire con un sistema meteorologico che fornisca i forti venti necessari per spingerle per lunghe distanze. Nella maggior parte dei casi, un sistema meteorologico di bassa pressione trasporta la polvere del Sahara attraverso il Mediterraneo verso l’Europa. Questi sistemi sono energetici ed esercitano forti venti in senso antiorario. Di solito si verificano in primavera. Anche un sistema meteorologico ad alta pressione può causare questi eventi, ma è meno probabile.

Le particelle di polvere che alla fine volano verso l’Europa sono in grado di rimanere nell’aria per così tanto tempo perché sono molto più piccole della sabbia, che cade dall’aria molto più velocemente.

Il fenomeno dello scattering

Per quanto riguarda la colorazione gialla del cielo osservata in giorni di trasporto di sabbia e polvere dal Sahara, è responsabile lo scattering, ossia il fenomeno che colora il cielo con la diffusione della luce del Sole attraverso le molecole dell’aria. In questi casi, il cielo è giallo perché è la polvere del deserto del Sahara ad essere riflessa dai raggi del Sole. Il cielo, quindi, è giallo perché è carico di polveri rossastre provenienti dal Sahara, che con il passaggio dei raggi solari producono uno sfondo uniforme giallastro.

Altro che complotti, scie chimiche e aerei: la scienza è chiara e spiega esattamente cosa succede quando particelle di sabbia e polvere lasciano il Sahara per essere trasportate a grandi distanze.

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