Ecco come il satellite GOES-U cambierà per sempre le previsioni meteo terrestri e spaziali

Con strumenti avanzati e nuove tecnologie, il futuro delle previsioni meteo sembra più brillante che mai
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Il 25 giugno il satellite GOES-U sarà lanciato a bordo di un razzo Falcon Heavy di SpaceX dal Kennedy Space Center, completando così la costellazione di satelliti meteo GOES-R della NOAA. Questo evento rappresenta un significativo passo avanti non solo per le previsioni meteo terrestri, ma anche per il monitoraggio del meteo spaziale. GOES-U non è solo un’aggiunta alla famiglia di satelliti già in orbita, ma introduce anche nuove tecnologie che miglioreranno ulteriormente la nostra capacità di prevedere eventi meteorologici critici.

Evoluzione tecnologica

I satelliti GOES (Geostationary Operational Environmental Satellites) della NOAA non sono una novità. Fin dal 1975, questi satelliti hanno fornito dati e immagini fondamentali dallo Spazio. Tuttavia, i progressi tecnologici e le lezioni apprese da ogni lancio hanno portato a miglioramenti significativi nei modelli più recenti.

La costellazione attuale dei GOES è iniziata con il lancio del GOES-R nel novembre 2016. Da allora, 3 satelliti della serie sono già in orbita, offrendo strumenti avanzati come l’Advanced Baseline Imager (ABI) e il Geostationary Lightning Mapper (GLM). Questi strumenti hanno permesso ai meteorologi di migliorare notevolmente le previsioni, specialmente per eventi meteo estremi come tempeste e uragani.

satellite goes-u
Credit NASA

Miglioramenti nelle previsioni meteorologiche

Uno dei progressi più importanti apportati dai satelliti GOES-R è nella previsione dei temporali. John Cintineo, ricercatore del National Severe Storms Laboratory della NOAA, ha spiegato a Space.com che la serie GOES-R ha migliorato la capacità di osservare l’evoluzione convettiva in tempo quasi reale. Ciò consente ai meteorologi di avere un’idea più chiara dello sviluppo e della severità delle tempeste, migliorando così gli avvisi e le allerte.

Inoltre, i satelliti hanno raccolto immagini e dati cruciali su eventi di pioggia intensa che potrebbero causare inondazioni, rilevato la formazione di nubi basse e nebbia, e migliorato significativamente le previsioni durante la stagione degli uragani. Ken Graham, direttore del National Weather Service della NOAA, ha dichiarato a Space.com che i dati forniti dai GOES sono critici per stimare l’intensità delle tempeste, incluse le strutture convettive, le velocità dei venti e l’attività dei fulmini.

Innovazioni nel meteo spaziale

La vera novità del GOES-U rispetto ai suoi predecessori è la presenza del Compact Coronagraph (CCOR), un sensore innovativo che monitorerà il meteo al di fuori dell’atmosfera terrestre. Questo strumento permetterà di osservare in tempo quasi reale eventi di meteo spaziale, come le espulsioni di massa coronale (CME), che possono causare grandi tempeste geomagnetiche sulla Terra.

Rob Steenburgh, scienziato presso il Space Weather Prediction Center della NOAA, ha spiegato a Space.com l’importanza di questo avanzamento. Fino ad ora, i dati dei coronografi arrivavano spesso in ritardo, talvolta 4 o 8 ore, un lasso di tempo critico quando si tratta di eventi come le CME. Il CCOR del GOES-U ridurrà drasticamente questi ritardi, migliorando la nostra capacità di rispondere tempestivamente a eventi spaziali potenzialmente pericolosi.

Un’era d’oro per la Meteorologia

Steenburgh, che ha iniziato la sua carriera come meteorologoterrestre“, ha visto l’evoluzione delle tecnologie di previsione meteo dalla metà degli anni 2000. Con l’introduzione dei radar meteorologici Doppler e ora con i satelliti avanzati come la serie GOES-R, la meteorologia ha fatto enormi passi avanti. “Ho vissuto un’era d’oro della meteorologia,” ha affermato Steenburgh, “e ora stiamo vivendo una rivoluzione simile nel campo del meteo spaziale“.

Il lancio di GOES-U rappresenta non solo la continuazione di questa evoluzione, ma anche un nuovo capitolo che promette di migliorare ulteriormente la nostra capacità di prevedere e rispondere ai fenomeni meteorologici, sia sulla Terra che nello Spazio. Con strumenti avanzati e nuove tecnologie, il futuro delle previsioni meteo sembra più brillante che mai.

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