Recenti studi hanno evidenziato come i satelliti Starlink di SpaceX possano generare bagliori intensi visibili dai piloti in volo, creando potenziali interferenze nelle operazioni aeree e compromettendo le osservazioni astronomiche dal suolo. Una ricerca pubblicata sul server preprint arXiv si è concentrata sull’analisi geometrica della luminosità dei satelliti Starlink in relazione alla posizione e all’angolo del Sole nel cielo. Nonostante SpaceX abbia adottato misure per mitigare la riflessività dei suoi satelliti, questa diminuisce solo quando i satelliti sono direttamente sopra di noi. Ciò ha portato a episodi di bagliori intensi che hanno influenzato le operazioni aeree, in particolare per i piloti di linea commerciale.
Anthony Mallama del IAU—Center for the Protection of Dark and Quiet Skies from Satellite Constellation Interference, intervistato da Universe Today, ha spiegato che “questo studio ha dimostrato che i Starlink possono essere estremamente luminosi in certe condizioni. In un caso sono stati segnalati come Fenomeni Aerei Non Identificati (UAP) da piloti su due voli commerciali“.
Il fenomeno degli UAP è stato documentato nel 2022 e discusso recentemente da Buettner et al. (2024), con i piloti che hanno riportato magnitudini di luminosità (o magnitudine apparente) tra -4 e -5. Questo livello di luminosità è paragonabile a Venere nel suo massimo splendore e può distogliere l’attenzione di osservatori occasionali come astronomi amatoriali e naturalisti.
L’importanza di studiare la luminosità dei satelliti Starlink risiede nel loro impatto negativo sulla ricerca astronomica e sull’osservazione del cielo notturno per gli appassionati. Mallama ha sottolineato che “i satelliti che superano una magnitudine 6 possono essere visibili a occhio nudo e quindi distraggono gli osservatori“.
Con la costellazione che continua a crescere, con oltre 5.600 satelliti attualmente in orbita e quasi 6mila lanciati finora, diventa cruciale gestire l’interferenza che la loro riflettività solare può causare sia per le operazioni aeree che per l’osservazione astronomica.
Mallama ha proposto che “una soluzione per ridurre la luminosità dei satelliti è di riflettere la luce solare nello Spazio anziché consentire che si diffonda diffusamente verso gli osservatori a terra. Tuttavia, ci sono geometrie sole-satellite-osservatore in cui questa soluzione fallisce e gli osservatori vedono un riflesso simile a uno specchio del Sole“.
Il futuro della gestione delle costellazioni satellitari implica quindi lo sviluppo di metodi più efficaci per mitigare i bagliori dei satelliti Starlink e di altre costellazioni in espansione come quella di Amazon, AST SpaceMobile e Planet Labs.
Solo il tempo dirà come l’influenza dei satelliti Starlink sulle operazioni a terra e sull’astronomia potrà essere gestita efficacemente, ma la ricerca continua a offrire soluzioni promettenti per questi crescenti problemi tecnologici.