Siccità, Acea: “serve un piano nazionale per l’acqua con una strategia unica che coniughi economia e ambiente”

“È necessario cambiare gestione dell’acqua dove lo scarto di un uso possa essere l’approvvigionamento di un altro"
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“L’IA, con i suoi algoritmi e la sua capacità predittiva, ha già un ruolo importante nel contrasto alle perdite idriche che però, a causa della vetustà delle reti, continuano a rappresentare uno dei principali problemi delle infrastrutture italiane ed europee”, commenta Enrico Pezzoli, responsabile sviluppo business idrico del Gruppo Acea, intervenuto alla presentazione del Rapporto Nazionale “Water Intelligence” dell’Osservatorio Proger presentato oggi in collaborazione con l’associazione italiadecide nella Sala Serpieri di Confagricoltura a Roma. “La water intelligence, infatti, non è in grado di “riparare” sistemi idrici ormai obsoleti: nuovi investimenti, oltre alle nuove tecnologie, restano l’unica soluzione. Serve un piano nazionale per l’acqua con una strategia unica che coniughi economia e ambiente, riduca la frammentazione delle gestioni, prolunghi le concessioni e punti alla raccolta e al riuso dell’acqua, una risorsa che “abilita”, non solo le nostre vite, ma anche circa il 40 per cento del Pil nazionale”.

“Le risorse idriche italiane ad oggi vengono gestite in termini emergenziali, che ne minimizzano l’efficacia e ne aumentano i costi di intervento e di gestione”, ha commentato Marco Sandrucci, Responsabile del Dipartimento Ambiente e Geologia di Proger e Coordinatore del gruppo di lavoro Sostenibilità Idrica di Assoreca. È necessario cambiare gestione dell’acqua dove lo scarto di un uso possa essere l’approvvigionamento di un altro. È una logica propria di una cultura dell’economia circolare, dove l’acqua riciclata DEVE avere un suo valore economico, aspetto che non a caso sta attirando l’attenzione del mondo della finanza (green bond e altri asset finanziari). L’acqua, ancor più se trattata e riciclata, è un bene economico e come tale deve avere un suo valore che ne consenta l’inserimento nell’ambito di investimenti finanziari a supporto delle idroesigenze pubbliche e private. Bisogna attuare soluzioni che siano tecnologicamente integrate, modulari e innervate di elementi di sostenibilità energetica e tecnologica, sempre più supportate dall’intelligenza artificiale”.

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