Silicon Box sceglie Novara per la sua fabbrica di Chip

Il governo italiano sta lavorando per irrobustire la ricerca industriale avanzata e costruire relazioni internazionali volte a stringere alleanze e avviare progetti congiunti
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L’azienda di semiconduttori Silicon Box, con sede a Singapore, ha annunciato un investimento di 3,2 miliardi di euro per la costruzione di una nuova fabbrica di chip a Novara, in Piemonte. Questo progetto non solo rappresenta una significativa espansione delle capacità produttive dell’azienda, ma anche un’importante opportunità per l’economia locale e nazionale. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha ufficialmente confermato la scelta del sito, sottolineando l’importanza strategica di questo investimento per l’Italia.

Un progetto internazionale

Credo che l’Italia possa diventare uno dei poli produttivi fondamentali della microelettronica in Europa e nel panorama internazionale,” ha dichiarato Urso durante l’annuncio. Effettivamente, l’investimento di Silicon Box si aggiunge a una serie di iniziative che stanno trasformando l’Italia in un hub tecnologico di primo piano. Solo nel 2024, gli investimenti nel settore della microelettronica in Italia hanno superato i 9 miliardi di euro, grazie anche al contributo di altre aziende come STMicroelectronics e SiPearl.

L’investimento di Silicon Box a Novara prevede la creazione di 1600 posti di lavoro qualificati. Questo non solo stimolerà l’economia locale, ma contribuirà anche a sviluppare competenze avanzate nel campo della microelettronica. La nuova fabbrica sarà il primo impianto di produzione di chiplet in Europa, segnando un unicum nel panorama industriale europeo.

Il sostegno del governo italiano

Il Mimit (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) ha sottolineato che l’approvazione del finanziamento statale per una parte dell’investimento è ancora in corso presso l’Unione Europea. Questo fa parte di una strategia più ampia del governo italiano per attrarre grandi investimenti produttivi e rafforzare il vantaggio competitivo del paese in settori chiave come l’elettronica di potenza e l’advanced backend.

Il governo italiano sta lavorando per irrobustire la ricerca industriale avanzata e costruire relazioni internazionali volte a stringere alleanze e avviare progetti congiunti. Un esempio significativo è l’investimento di 5 miliardi di euro di STMicroelectronics a Catania, che ha creato 2000 posti di lavoro qualificati. Questo progetto è stato sostenuto con circa 2 miliardi di euro dal governo italiano nell’ambito del Chips Act europeo, con l’obiettivo di raddoppiare la quota di mercato globale dell’UE nel settore dei semiconduttori entro il 2030.

Altri investimenti minori, ma altrettanto significativi, includono quelli della tedesca Aixtron a Torino e della francese SiPearl a Bologna. Aixtron ha investito fino a 50 milioni di euro nella produzione di macchinari e chip di potenza, mentre SiPearl ha aperto un centro di design per chip ad alta performance e bassa potenza per HPC e intelligenza artificiale.

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