Una serra verticale per coltivare verdure nello Spazio è stata presentata dalla startup italiana Space V, guidata dal primo astronauta italiano, Franco Malerba, durante il Festival dello Spazio. Questo innovativo modello di serra occupa lo spazio equivalente a 2 cassetti degli armadi della Stazione Spaziale Internazionale e dispone di 3 ripiani di coltivazione: il ripiano inferiore è fisso, mentre gli altri due possono essere regolati in altezza per adattarsi al ritmo di crescita delle piante.
I ripiani di coltivazione hanno una doppia funzione: nella parte inferiore ospitano le attrezzature necessarie per la crescita delle piante, come l’illuminazione a LED, il condizionamento e il filtraggio dell’aria; nella parte superiore si trovano i vassoi di coltivazione con il substrato idroponico.
Poiché il dispositivo è progettato per operare in un ambiente a gravità zero, non utilizza terriccio, ma un substrato spugnoso compatto che permette la germinazione delle piante. L’ultimo ripiano funge da tetto mobile, adattandosi alla crescita delle piante e raggiungendo, se necessario, l’altezza massima del soffitto della serra. Nella parte posteriore della serra si trovano i tubicini per l’approvvigionamento di aria e umidità e i collegamenti elettrici per l’illuminazione a LED.
Secondo Malerba, sarà possibile “fare ricerca agronomica nello Spazio e offrire in tempi ragionevolmente vicini agli astronauti in orbita e domani sulla Luna di alimentarsi con verdure fresche“.