Commissione Oceanografica Intergovernativa, i superstiti degli tsunami si raccontano

Dai racconti dei superstiti è emersa l'importanza della consapevolezza del rischio e della conoscenza dei comportamenti da adottare in caso di tsunami
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Dal 25 al 28 giugno presso la sede UNESCO di Parigi si tiene il Consiglio Esecutivo dell’IOC, la Commissione Oceanografica Intergovernativa che coordina i sistemi di Tsunami Warning mondiali. Lo indica un articolo pubblicato sul blog INGVterremoti. Nella giornata di giovedì 27, sono stati presentati gli avanzamenti del sistema di allerta dei Caraibi, di quello del Pacifico e di quello del NEAM (North East Atlantic, Mediterranean and connected seas Tsunami Warning System), quest’ultimo presieduto da Alessandro Amato dell’INGV e nel quale opera il Centro di Allerta Tsunami.

A seguire, si è tenuta una cerimonia molto toccante, con i racconti dei superstiti degli tsunami del 2004 nell’Oceano Indiano, del 2010 in Cile, del 2011 in Giappone, del 2018 in Indonesia, tutti eventi disastrosi che hanno determinato la morte di centinaia o migliaia di persone.

L’elemento che è emerso maggiormente dai racconti dei superstiti, presenti in sala, è l’importanza della consapevolezza del rischio e della conoscenza dei comportamenti da adottare in caso di tsunami. Molti di loro, all’epoca degli tsunami, non avevano conoscenza diretta del rischio ma si sono salvati grazie alla loro prontezza e ai racconti di altre persone che avevano tramandato la memoria di eventi precedenti.

Tutti coloro che sono intervenuti hanno enfatizzato il ruolo della conoscenza e dell’autodifesa come strumento irrinunciabile dei sistemi di allertamento: senza di essa, un sistema di Early Warning perde di efficacia.

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