Trieste: l’invasione della mucillagine

Le aree più colpite includono il Canal Grande di Trieste e i porticcioli di Muggia
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Nelle ultime settimane, le coste dell’Adriatico attorno a Le aree più colpite includono il Canal Grande di Trieste e i porticcioli di Muggia sono state teatro di un fenomeno naturalistico tanto inaspettato quanto impressionante: l’invasione della mucillagine. Questa sostanza grigio-verde, con strane venature che evocano il marmo, ha trasformato le rive di Trieste e Muggia in un paesaggio surreale e, per molti versi, preoccupante.

La mucillagine a Triste

Il fenomeno, che ha raggiunto il suo picco lungo la “gobba del mare” in prossimità di Trieste, è stato causato dal protrarsi di condizioni ambientali favorevoli alla proliferazione di alghe, le quali hanno generato questa copertura viscosa sulle superfici marittime. Anche se attesi, i venti notturni di bora non sono stati sufficienti a dissolvere la mucillagine, mantenendo immutata la sua presenza lungo la costa.

Le aree più colpite includono il Canal Grande di Trieste e i porticcioli di Muggia, dove l’acqua stagnante ha favorito la formazione di uno strato evidente e spesso di mucillagine, suscitando sia la curiosità che l’inquietudine tra turisti e residenti. Questi ultimi non solo sono affascinati dall’aspetto quasi solidificato di questa sostanza, ma sono anche disturbati dall’odore penetrante che essa emana, percepibile anche a distanza.

L’Associazione per l’Ambiente Marina Protetta di Miramare ha documentato il fenomeno attraverso un video che mostra non solo la mucillagine ma anche la presenza di organismi marini bioluminescenti tra gli accumuli di alghe. Gli esperti marini dell’Osservatorio Geofisico Sperimentale (Ogs) stanno monitorando attentamente la situazione, assicurando al pubblico che non ci sono rischi diretti per la salute umana dal contatto con la mucillagine. Nonostante queste rassicurazioni, molti bagnanti hanno scelto di evitare il mare, il che ha sollevato preoccupazioni tra i gestori degli stabilimenti balneari, che temono una riduzione dell’affluenza turistica.

Il fenomeno della mucillagine non è nuovo nell’Adriatico, ma la sua intensità attuale e la localizzazione specifica hanno reso questa invasione particolarmente evidente e degna di studio. I prossimi giorni saranno cruciali per determinare l’evoluzione di questa situazione e per comprendere meglio l’impatto ambientale a breve e lungo termine.

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