Addirittura 19 anni dopo il disastro provocato negli Stati Uniti d’America dal passaggio dell’uragano Katrina, è stato identificato nei giorni scorsi il corpo di una donna, Tonette Jackson, scomparsa in Mississippi durante la tempesta. Il marito, Hardy, adesso ha un corpo a cui dare sepoltura, ma fino a poco tempo aveva solo un ricordo doloroso: quando il 29 agosto del 2005, lui e lei, in mezzo alle inondazioni, si erano tenuti per mano. Lui era riuscito ad aggrapparsi a un albero e aveva stretto la mano della moglie, prima di sentire la presa allentarsi. La donna era sparita nell’ondata di acqua, fango e macerie.
Una settimana dopo era stato ritrovato un corpo, ma in condizioni tali da non essere identificabile. Nel luogo della sepoltura era stato messo pietosamente un nome generico, Jane, e accanto la parola “Love”, amore.
In tutti questi anni Tonette Jackson è stata classificata tra i 12 mila dispersi (in gran parte poi ritrovati) in Louisiana e Mississippi,ma il marito e i figli non hanno mai smesso di pensare che un giorno la storia avrebbe avuto la parola fine, seppure tragica. Hardy aveva rilasciato interviste alle tv nazionali, diventando uno dei volti della tragedia. Le vittime identificate sono state 1.392. I danni sono stati quantificati in 125 miliardi di dollari.
Con le nuove tecnologie legate al dna i medici sono riusciti adesso a dare un nome ai resti di Jane: era Tonette Jackson. Quando morì aveva 46 anni. Oggi ne avrebbe avuti 65. La famiglia, che è stata subito informata, ha chiesto di poter riavere i resti e dare loro sepoltura con una nuova lapide. Le autorità hanno acconsentito. Il nome di Tonette è stato tolto dal lungo elenco di persone “missing”, ufficialmente scomparse.
Complessivamente l’uragano Katrina ha provocato negli USA 1.836 morti e 705 dispersi, la quasi totalità in Louisiana e Mississippi.