Da un lato l’ansia, sia cronica che alla sua prima manifestazione, sotto la lente per un possibile impatto negativo sul rischio di demenza (con la buona notizia che lasciarsela alle spalle sembra annullare l’effetto). Dall’altro il grasso corporeo, immagazzinato nella pancia o nelle braccia, che potrebbe associarsi a maggiori probabilità si sviluppare Alzheimer e Parkinson, rispetto a chi ha bassi livelli di adipe in queste zone. Sono nuovi fattori su cui si concentra la scienza per identificare interventi mirati che possano proteggere da queste patologie chi è maggiormente esposto e aiutare un invecchiamento più in salute.
Ansia e demenza
Due studi diversi esplorano questi nuovi elementi su cui lavorare. Il primo è pubblicato sul Journal of the American Geriatrics Society e si basa su 2.132 persone – età media 76 anni – che hanno partecipato a una ricerca australiana (Hunter Community Study) e sono state seguite per una media di 10 anni. L’analisi degli autori ha permesso di rilevare che la presenza di ansia cronica e di ansia di nuova insorgenza si associava a rischi di demenza rispettivamente 2,8 e 3,2 volte superiori. Rischi ancora più elevati sono stati osservati negli adulti con ansia prima dei 70 anni. Le persone la cui ansia si è risolta, però, non hanno avuto un rischio di demenza più elevato rispetto alle persone completamente senza problematiche di ansia attuale o passata.
“I risultati – osserva l’autore corrispondente Kay Khaing, dell’Università di Newcastle – suggeriscono che l’ansia potrebbe essere un nuovo fattore di rischio da prendere di mira nella prevenzione della demenza e indicano anche che il trattamento di questa patologia potrebbe ridurre il rischio“. Un secondo studio, pubblicato su Neurology, indaga invece sulla composizione corporea. Gli autori, oltre al ruolo negativo del grasso su braccia e pancia, hanno anche scoperto che le persone con un alto livello di forza muscolare hanno meno probabilità di sviluppare Alzheimer e Parkinson rispetto alle persone con bassa forza muscolare.
Malattie neurodegenerative
“Queste malattie neurodegenerative colpiscono oltre 60 milioni di persone in tutto il mondo e si prevede che il numero aumenterà con l’invecchiamento della popolazione – avverte l’autore dello studio, Huan Song, esperto della Sichuan University di Chengdu, Cina – Quindi è fondamentale identificare vie per modificare i fattori di rischio e sviluppare alcuni strumenti preventivi. Lo studio evidenzia il potenziale di migliorare la composizione corporea per ridurre il rischio delle persone di sviluppare queste malattie“. “Interventi mirati per ridurre il grasso addominale e delle braccia, promuovendo al contempo uno sviluppo muscolare sano, potrebbero essere più efficaci per la protezione contro queste malattie rispetto al controllo generale del peso“, suggerisce Song.
La ricerca ha coinvolto 412.691 persone con un’età media di 56 anni, che sono state seguite per una media di 9 anni. All’inizio dello studio, sono state prese delle misure per la composizione corporea, come le misure di vita e fianchi, la forza di presa, la densità ossea e la massa grassa e magra. Durante l’osservazione, 8.224 persone hanno sviluppato malattie neurodegenerative, principalmente Alzheimer, altre forme di demenza e Parkinson. I partecipanti maschi con alti livelli di grasso corporeo nella pancia hanno sviluppato patologie neurodegenerative a un tasso di 3,38 ogni 1.000 anni-persona, rispetto a 1,82 casi ogni 1.000 anni-persona, il tasso registrato fra quelli con bassi livelli di grasso corporeo nella pancia.
Altri fattore che aumentano l’insorgenza della malattia
Per le partecipanti donne, i tassi erano 2,55 per le partecipanti con livelli alti di grasso e 1,39 per quelle con livelli bassi. Dopo aver corretto altri fattori che potrebbero influenzare il tasso di malattia, come pressione alta, fumo, alcol e diabete, i ricercatori hanno scoperto che in generale le persone con alti livelli di grasso addominale avevano il 13% di probabilità in più di sviluppare queste malattie rispetto alle persone con bassi livelli di grasso addominale. Le persone con alti livelli di grasso nelle braccia avevano il 18% di probabilità in più. Le persone con un’elevata forza muscolare avevano il 26% di probabilità in meno.
La relazione tra queste composizioni corporee e le patologie neurodegenerative è stata in parte spiegata dall’insorgenza, dopo l’inizio dello studio, di malattie cardiovascolari come le malattie cardiache e l’ictus. Il che “sottolinea l’importanza di gestire immediatamente queste malattie cardiovascolari per aiutare a prevenire o ritardare lo sviluppo di Alzheimer, Parkinson o altre malattie degenerative“, afferma Song. Un limite dello studio è che i partecipanti erano principalmente bianchi provenienti dal Regno Unito, quindi i risultati potrebbero non essere applicabili ad altre popolazioni, ma il lavoro offre un nuovo fattore da approfondire, per capire se può contribuire allo sviluppo di strategie preventive sempre più efficaci.