Ci sono voluti ben 18 anni per seguire i movimenti delle stelle all’interno di una galassia nana, ottenendo in questo modo una mappa fondamentale per capire le caratteristiche dalla sfuggente materia oscura, ossia la materia invisibile che secondo le teorie più accreditate occuperebbe il 25% dell’Universo e che è del tutto sconosciuta. La mappa è stata realizzata grazie al telescopio spaziale Hubble, i cui dati sono stati analizzati da Eduardo Vitral, dell’Istituto Space Telescope Science a Baltimora, e sono in via di pubblicazione su The Astrophysical Journal.
La materia oscura può essere immaginata come una sorta di invisibile colla distribuita all’interno delle galassie. La sua esistenza è ipotizzata da tempo perché spiegherebbe abbastanza facilmente una serie di anomalie osservate analizzando la velocità di rotazione delle galassie. Mappare dunque con dettaglio i movimenti interni delle stelle che compongono una galassia è fondamentale per fare chiarezza su questa invisibile materia. Ma farlo è estremamente complicato, soprattutto a causa delle grandi distanze, i tempi lunghi e la grande quantità di dati da analizzare.
Armandosi di grande pazienza, il gruppo di ricerca guidato da Vitral ha analizzato ben 18 anni di osservazioni fatte dal telescopio spaziale Hubble della galassia nana del Drago, distante 250mila anni luce. Il lavoro è consistito principalmente nel seguire nel tempo milioni di stelle e ricostruire tutti i movimenti interni, in particolare la velocità relativa tra ogni oggetto.
Ne è emersa una mappa senza precedenti e che sembrerebbe confermare alcuni dei modelli oggi considerati più accurati per ipotizzare la distribuzione della materia oscura. Un lavoro che lo stesso gruppo di ricerca sta completando anche su altre 2 galassie nane e che sarà una base fondamentale per i telescopi che saranno lanciati nei prossimi anni, come il Roman Nancy Grace, proprio per identificare anomalie connesse alla materia oscura.