Il cambiamento climatico costa all’Italia 300 euro per abitante

Situazioni critiche anche in Spagna (221 euro) e Ungheria (214 euro)
MeteoWeb

Con quasi 300 euro per abitante (284 euro), l’Italia guida la classifica europea per perdite economiche causate dal cambiamento climatico, una cifra che è aumentata di cinque volte (+490%) dal 2015 a oggi. Questi dati, forniti da The European House – Ambrosetti, sono stati presentati all’inizio della 6ª edizione della Community Valore Acqua per l’Italia, che comprende 42 tra aziende e istituzioni del settore idrico. Situazioni critiche sono riscontrate anche in Spagna (221 euro per abitante) e Ungheria (214 euro), mentre Germania e Francia si avvicinano alla media europea di 116 euro per cittadino. I danni economici sono principalmente causati da alluvioni (44%), tempeste (34%) e ondate di calore (14%), mentre in Grecia, Danimarca, Lituania e Polonia sono quasi trascurabili.

In Italia, le regioni più colpite dalla scarsità d’acqua, tra cui Basilicata, Calabria, Sicilia e Puglia, registrano un elevato stress idrico. I settori più impattati sono l’agricoltura e l’idroelettrico. In agricoltura, i dati della Community Valore Acqua per l’Italia evidenziano che tra il 2023 e il 2022 la produzione di miele è diminuita del 70%, quella delle pere del 63% e delle ciliegie del 60%. Anche la produzione di olio d’oliva (-27%), vino (-12%) e pomodori (-12%) ha subito riduzioni significative.

Secondo Nicola Dell’Acqua, Commissario Straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti contro la scarsità idrica, intervenuto alla prima riunione della Community Valore Acqua per l’Italia di The European House – Ambrosetti, è necessario attribuire maggiori poteri alle autorità di bacino. Questi enti, ha spiegato Dell’Acqua, sono cruciali per gestire l’emergenza siccità e pianificare l’approvvigionamento idrico primario, mentre le regioni dovrebbero limitarsi alla gestione locale.

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