Paura oggi a Monte di Procida, a poca distanza da Bacoli, nell’area dei Campi Flegrei, per il crollo di un costone di roccia che ha generato un’enorme nuvola di fumo sulla spiaggia. L’episodio si è verificato poco dopo la scossa di terremoto che è stata registrata alle ore 12, magnitudo 2.6. Il crollo del costone ha provocato attimi di tensione tra i bagnanti dei lidi di Miliscola.
“Non ci sono feriti – ha detto all’Adnkronos il sindaco di Bacoli, Josi Della Ragione – Ero con la capitaneria di Porto e i geologi del comune di Bacoli per fare un controllo ai costoni, poiché un mese fa ho emanato un’ordinanza che vieta la balneazione e la navigazione a 400 metri dalla costa: in concomitanza con la scossa che c’è stata ai Campi Flegrei, c’è stata una frana al costone di Monte di Procida, dal lato di Miliscola, è un’area interdetta alla balneazione da diversi anni”.
“Non abbiamo mai registrato nessuna scossa sulla terraferma, ma solo a mare. Siamo una città di mare, questo significa che con le scosse sono sollecitati i costoni, già friabili, tufacei, soggetti a frane. Si pone di nuovo la questione della messa in sicurezza dei costoni e poi, a tutela della balneazione e dell’economia del territorio, c’è da tutelare anche il Parco archeologico sommerso di Baia che insiste sotto i costoni. Sono aree non visitabili se non si mettono in sicurezza”, ha concluso il sindaco.
Comune di Monte di Procida: “nessuna correlazione tra frana e sciame sismico”
Il direttore dell’Osservatorio Vesuviano Mauro Di Vito “ha espressamente ritenuto di poter escludere correlazioni tra l’evento franoso registrato a Miliscola e lo sciame sismico in atto, ritenendo piuttosto che si sia trattato di un piccolo distacco di materiali sabbiosi, che erodendosi hanno provocato una massa polverosa alimentata dal vento, come di frequente accade nella zona (già interdetta e soggetta a rischio frane elevato), come peraltro appurato dai tecnici dell’Ufficio tecnico comunale, immediatamente intervenuti sul posto insieme alla Polizia Locale a seguito dell’attivazione del Coc”. Lo si legge in una nota diffusa dal Comune di Monte di Procida (Napoli).
Per indagare l’eventuale correlazione fra i due episodi, la Prefettura di Napoli ha convocato una riunione del Centro di coordinamento dei soccorsi alla quale hanno partecipato da remoto il Comune di Monte di Procida, il Comune di Bacoli, la Capitaneria di Porto, la Guardia di Finanza, il Cops della Polizia di Stato, la Centrale operativa dei Carabinieri, i Vigili del Fuoco, la Regione Campania con il Dipartimento di Protezione Civile e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
Pur in assenza di correlazione, il sindaco di Monte di Procida Salvatore Scotto di Santolo ha comunque evidenziato la necessità di accogliere la richiesta di finanziamento per il consolidamento del costone oggetto della frana, “trattandosi oltretutto – si legge nella nota del Comune – di una criticità che coinvolge anche il contiguo territorio del Comune di Bacoli e non potendosi escludere effetti della sismicità sulla fragilità del costone”. Richiesta questa già formalizzata dall’Ufficio tecnico comunale con nota del 27 ottobre 2023 e confluita nella delibera della Giunta regionale n. 7 del 10 gennaio 2024 avente ad oggetto ‘Misure urgenti per la verifica delle infrastrutture di trasporto e degli altri servizi essenziali di cui all’art. 5 del D.L. 140/2023’.
Ordine dei geologi: “si consideri il rischio idrogeologico”
L’effetto del bradisismo oggi ha mostrato un aspetto che per l’Ordine dei Geologi della Campania è sottovalutato. “Noi geologi lo sosteniamo da tempo: la valutazione della vulnerabilità di un fabbricato non può prescindere dalle condizioni di stabilità idrogeologica del contesto in cui si trova. La sola analisi della vulnerabilità sismica non è sufficiente; è fondamentale considerare anche la stabilità e il rischio idrogeologico dell’area”, dichiara il Presidente Egidio Grasso. “L’evento odierno – prosegue Grasso – è un esempio lampante su come l’interazione tra fenomeni sismici e aree a rischio idrogeologico possa avere conseguenze disastrose. La frana a Monte di Procida non solo ha messo in pericolo la vita dei presenti, ma ha anche sottolineato l’importanza di una valutazione integrata di tutti i rischi naturali”.
Per garantire la sicurezza delle costruzioni e delle persone che le abitano, per il presidente dell’Ordine dei Geologi della Campania, “è necessario adottare un approccio integrato nella valutazione dei rischi”. Questo include analisi sismica per valutare la risposta dei fabbricati agli eventi sismici; stabilità idrogeologica per esaminare la stabilità del terreno e il rischio di frane; pianificazione territoriale per progettare e costruire tenendo conto delle caratteristiche geologiche e idrogeologiche del territorio. “I geologi giocano un ruolo cruciale in questo processo, fornendo le competenze necessarie per valutare i rischi e suggerire interventi mirati. La nostra esperienza ci insegna che soltanto attraverso una conoscenza approfondita del territorio è possibile prevenire disastri e garantire la sicurezza della popolazione”, prosegue Grasso. “L’evento di oggi a Monte di Procida ci ricorda la fragilità del nostro territorio e l’importanza di un’adeguata valutazione dei rischi naturali. È essenziale che le autorità e i professionisti del settore collaborino per sviluppare strategie di prevenzione e mitigazione che tengano conto di tutti gli aspetti del rischio, garantendo così una maggiore sicurezza per tutti”, conclude.