Cinghiali, Coldiretti: “agricoltori in piazza in Veneto e Campania”

Domani 25 luglio mobilitazione a Mestre e il 26 a Napoli, dopo le manifestazioni in Marche e Friuli Venezia Giulia
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Si estende al Veneto e alla Campania la mobilitazione degli agricoltori della Coldiretti per dire basta all’invasione dei cinghiali che devastano le colture da Nord a Sud del Paese in un 2024 reso già difficile nelle campagne dagli effetti dei cambiamenti climatici. Domani, giovedì 25 luglio, migliaia di agricoltori veneti convergeranno da tutte le province a Mestre, in via Torino, a partire dalle ore 9. Venerdì 26 luglio manifestazione a Napoli, sotto la sede della Regione Campania, in via santa Lucia dalle ore 9. La prossima settimana saranno, invece, gli agricoltori siciliani ad attivare un presidio a Palermo. La richiesta è quella di far approvare un Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica.

Le manifestazioni in Campania e Veneto seguono quelle organizzate la scorsa settimana nelle Marche, dove ad Ancona hanno sfilato oltre duemila agricoltori, “incassando” dalla Regione la delibera richiesta, e in Friuli Venezia Giulia dove in millecinquecento si sono radunati a Trieste.

Da diverse regioni sono intanto arrivate le risposte attese con l’adozione delle delibere per l’adozione dei piani straordinari, come previsto dal decreto interministeriale approvato lo scorso anno e sostenuto da Coldiretti. I provvedimenti sono stati varati da Umbria, Puglia, Toscana, Lazio, Emilia Romagna, Calabria e Marche. Ma impegni ad adottare le misure richieste sono arrivati anche dalla maggior parte delle amministrazioni. Coldiretti vigilerà affinché vengano rispettati.

Ogni anno i cinghiali costano all’agricoltura italiana circa 200 milioni tra danni diretti e indiretti, con 2,3 milioni di animali selvatici lasciati liberi di scorrazzare nelle campagne. Una pressione anche sulle strade dove nel 2023 si sono registrati 170 incidenti stradali con morti e feriti causati dagli animali selvatici, secondo l’analisi Coldiretti su dati Asaps, in aumento dell’8% rispetto all’anno precedente.

Ma in pericolo ci sono anche gli allevamenti suinicoli, dai quali nascono le specialità della norcineria nazionale. I cinghiali, denuncia la Coldiretti, sono i principali diffusori della peste suina africana che, pur essendo innocua per l’uomo, minaccia la sopravvivenza delle aziende. Secondo le attuali regole, basta un cinghiale malato rinvenuto a chilometri di distanza da una stalla per far scattare la decisione di abbattere migliaia di maiali perfettamente sani.

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