Una serie di brillamenti di classe M generati dal Sole nel weekend ha scagliato diverse espulsioni di massa coronale (CME) verso la Terra, “4 o 5. Secondo un modello NOAA, le prime 2 CME si stanno fondendo per formare una singola CME cannibale. Sono possibili forti tempeste geomagnetiche di classe G3 quando raggiungerà la Terra il 30 luglio,” si legge sul sito specializzato SpaceWeather.com, a cura dell’astrofisico Tony Phillips. “La CME cannibale sta spianando la strada ad altre 2 o 3 CME che la seguiranno“.
Un modello di previsione animato della NOAA mostra le prime due CME che si fondono per formare una CME cannibale.
I coronografi SOHO mostrano un “treno” di nubi di plasma che parte dal Sole il 28 luglio.
La prima e più potente di queste CME è stata generata da un brillamento solare di classe M9.9 dal complesso di macchie solari AR3765-67 il 28 luglio (03:57 ora italiana).
La suddetta CME “si sposterà in un vuoto creato dalla precedente CME cannibale. Con poco materiale interplanetario a rallentarla, la nube dovrebbe raggiungere la Terra non più tardi del 31 luglio. Un modello preliminare della NASA supporta questa previsione“.
“Anche se la CME cannibale non dovesse innescare una forte tempesta geomagnetica il 30 luglio, l’arrivo di altre CME il 31 luglio potrebbe spingere i livelli della tempesta alla categoria G3 (forte) o oltre. Ciò preparerebbe il terreno per aurore a latitudine media visibili dall’Europa e dagli USA,” riporta SpaceWeather.com.
Infine, oltre alla serie di brillamenti classe M, il Sole oggi ha dato vita ad un potente flare classe X, rilevato dallo Space Weather Prediction Center della NOAA (dati di seguito).
Cos’è un brillamento solare (flare)
Un brillamento solare è un’intensa esplosione sulla superficie del Sole, causata da improvvisi rilasci di energia magnetica. Questi eventi generano radiazioni elettromagnetiche, come raggi X e luce visibile, oltre a espulsioni di massa coronale (CME). La classificazione dei brillamenti solari avviene in base alla loro intensità, misurata in termini di energia rilasciata. Le classi vanno da A (meno energetico) a X (più potente), con numeri che indicano il grado all’interno di ciascuna classe. Ad esempio, un’esplosione di classe X è significativamente più potente di una di classe M o C.
Cos’è un’espulsione di massa coronale (CME)
Un’espulsione di massa coronale (CME) è un fenomeno solare in cui grandi quantità di plasma e campi magnetici vengono espulsi dalla corona del Sole, la sua atmosfera esterna. Le CME sono causate dall’interazione e dalla riorganizzazione dei campi magnetici sulla superficie solare. Questi campi possono accumulare energia e, quando vengono destabilizzati, rilasciano improvvisamente questa energia, scagliando nello Spazio una nube di particelle cariche ad alta velocità.
Le CME sono composte principalmente da elettroni, protoni e nuclei di elio, che viaggiano attraverso il Sistema Solare. Possono impiegare da 1 a 3 giorni per raggiungere la Terra, a seconda della loro velocità, che può variare da poche centinaia a oltre 3000 km/s.
Quando una CME raggiunge la Terra, può interagire con il campo magnetico terrestre, causando tempeste geomagnetiche. Queste tempeste possono disturbare le comunicazioni radio, i sistemi di navigazione GPS e le reti elettriche, oltre a produrre aurore spettacolari. Le CME sono monitorate attentamente dai satelliti e dagli osservatori solari, come quelli gestiti dalla NOAA e dalla NASA, per prevedere e mitigare i loro effetti potenzialmente dannosi sulla tecnologia e sulle infrastrutture terrestri.
Cos’è una CME cannibale?
Una CME cannibale è un processo complesso dell’attività solare in cui un’espulsione di massa coronale (CME) in rapido movimento, originata da un’esplosione solare, interagisce con altre CME più lente o instabili lungo il percorso del loro viaggio attraverso lo spazio interplanetario. Quando la CME veloce raggiunge CME più lente, ne assorbe il materiale e l’energia, aumentando la sua intensità e impatto. Questo fenomeno può portare a un’accelerazione della CME e all’incremento della sua energia cinetica, generando forti shock e cambiamenti nei campi magnetici interplanetari. Quando la CME cannibale interagisce con il campo magnetico terrestre, può provocare tempeste geomagnetiche più intense, con conseguenti effetti sulla magnetosfera terrestre e la formazione di aurore visibili anche a latitudini medie.
Cos’è una tempesta geomagnetica
Una tempesta geomagnetica è una perturbazione temporanea del campo magnetico terrestre causata dall’interazione tra il vento solare, spesso carico di particelle energetiche provenienti da un’espulsione di massa coronale (CME), e la magnetosfera terrestre. Quando queste particelle ad alta energia colpiscono la magnetosfera, inducono correnti elettriche che possono alterare temporaneamente la struttura del campo magnetico terrestre.
Le tempeste geomagnetiche sono classificate con un sistema che va da G1 a G5, in base alla loro intensità:
- G1– Può causare lievi fluttuazioni nelle reti elettriche e influenzare alcune operazioni di satelliti. Le aurore possono essere visibili a latitudini più alte come quelle del Nord degli Stati Uniti;
- G2 – Può causare problemi ai sistemi di alimentazione elettrica e avere effetti minori sui satelliti. Le aurore possono essere visibili a latitudini più basse;
- G3 – Può causare problemi nei sistemi di navigazione e blackout radio a onde corte;
- G4 – Può causare ampi problemi nelle reti elettriche, con potenziali blackout prolungati, e può influenzare seriamente i satelliti e le comunicazioni radio;
- G5 – Può causare gravi danni alle reti elettriche, interrompere le comunicazioni radio e danneggiare i satelliti. Le aurore possono essere visibili a latitudini molto basse, potenzialmente fino ai tropici.