CME punta la Terra, il 3 luglio scatenerà una tempesta geomagnetica

La CME in avvicinamento è stata scagliata nella nostra direzione da un filamento magnetico
MeteoWeb

Secondo lo Space Weather Prediction Center della NOAA, il 3 luglio è possibile che si verifichi una tempesta geomagnetica classe G1: domani un’espulsione di massa coronale (CME) dovrebbe sfiorare il campo magnetico terrestre. La CME in avvicinamento è stata scagliata nello Spazio da un filamento magnetico esploso nell’emisfero meridionale del Sole.

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Cos’è un filamento magnetico

Un filamento magnetico sul Sole è una struttura di plasma denso e freddo sospesa nella corona solare da linee di campo magnetico. Questi filamenti appaiono come strisce scure nelle immagini della cromosfera solare perché sono più freddi rispetto al gas circostante. I filamenti sono associati a regioni di intensa attività magnetica e possono estendersi per centinaia di migliaia di chilometri. Quando un filamento diventa instabile, può collassare, provocando eruzioni solari come brillamenti o espulsioni di massa coronale (CME), che possono influenzare lo spazio interplanetario e le condizioni sulla Terra.

Cos’è un’espulsione di massa coronale (CME)

Un’espulsione di massa coronale (CME) è una massiccia eruzione di plasma e campo magnetico dalla corona del Sole. Durante una CME, grandi quantità di particelle solari vengono scagliate nello spazio a velocità che possono superare i 1000 km/s. Questi eventi sono associati a disturbi nelle linee del campo magnetico solare, spesso collegati a brillamenti solari o instabilità nei filamenti magnetici. Le CME possono influenzare il meteo spaziale, causando tempeste geomagnetiche che possono danneggiare satelliti, interrompere comunicazioni radio e provocare aurore boreali e australi.

Cos’è una tempesta geomagnetica

Una tempesta geomagnetica è un disturbo nel campo magnetico terrestre causato dall’impatto di particelle e energia provenienti dal Sole, in particolare dalle espulsioni di massa coronale (CME) e dai venti solari ad alta velocità. Quando queste particelle colpiscono la magnetosfera terrestre, inducono variazioni nei campi magnetici che possono durare da poche ore a diversi giorni. Lo Space Weather Prediction Center (SWPC) della NOAA classifica le tempeste geomagnetiche in cinque livelli, da G1 (minore) a G5 (estrema), basandosi sull’intensità dell’attività geomagnetica misurata dal Kp Index. G1-G2 causano effetti minori, come disturbi nelle reti di alimentazione e nelle comunicazioni radio. G3-G4 possono provocare blackout satellitari, aumentare i rischi per i voli polari e causare aurore visibili a latitudini più basse. G5 può causare blackout su vasta scala, danni critici ai satelliti e aurore polari visibili a basse latitudini.

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