La Corte di giustizia europea accusa Von der Leyen di oscuramento dei dati sui vaccini

Il verdetto rappresenta un colpo significativo per la Commissione
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Nel mezzo di un clima politico teso, la Corte di Giustizia Europea ha emesso una sentenza decisiva il mercoledì scorso, criticando duramente la Commissione Europea per la gestione insufficientemente trasparente dei contratti riguardanti i vaccini anti-Covid. La decisione giunge in un momento cruciale, proprio alla vigilia del voto degli eurodeputati su Ursula von der Leyen, il cui secondo mandato come presidente della Commissione potrebbe essere compromesso dai recenti sviluppi legali.

La vicenda

La Corte di giustizia europea ha emesso una decisione significativa accogliendo il ricorso di cittadini e eurodeputati dei Verdi contro la Commissione Europea riguardo all’accesso ai documenti relativi ai contratti per l’acquisto dei vaccini anti-Covid-19. Il tribunale ha stabilito che la Commissione non ha garantito un accesso sufficientemente ampio al pubblico, incluso il Parlamento europeo, riguardo alle clausole di indennizzo e alle dichiarazioni di assenza di conflitto di interessi dei membri della squadra negoziale. Questa infrazione ai principi di trasparenza e apertura è stata rilevata nel contesto dei contratti stipulati con diverse aziende farmaceutiche per l’acquisizione di vaccini, ammontanti a circa 2,7 miliardi di euro per l’ordine di oltre un miliardo di dosi.

Il tribunale ha specificato che la Commissione non ha adeguatamente giustificato il rifiuto di fornire un accesso più completo alle clausole dei contratti, soprattutto quelle relative agli indennizzi e ai conflitti di interessi, necessari per una piena comprensione delle implicazioni economiche e legali degli accordi. Questa decisione rappresenta un’importante vittoria per la trasparenza nell’ambito delle decisioni europee, indicando che il diritto del pubblico all’informazione deve essere bilanciato con le esigenze di protezione degli interessi commerciali e finanziari delle parti coinvolte.

In risposta alla sentenza, la Commissione Europea ha sottolineato la complessità del bilancio tra trasparenza e obblighi contrattuali, ribadendo il suo impegno per il rispetto dei principi di apertura, ma anche la necessità di tutelare gli interessi finanziari e commerciali delle aziende farmaceutiche. Ha dichiarato di prendere atto delle decisioni della Corte e di esaminare attentamente le implicazioni legali e procedurali delle sentenze, valutando le possibili azioni future.

Le “irregolarità”

Il tribunale dell’UE ha stabilito che la Commissione non ha fornito al pubblico un accesso adeguato ai contratti, evidenziando “irregolarità” nel modo in cui alcune parti degli accordi sono state oscurate. In particolare, è stato criticato il mancato convincimento della Commissione riguardo al pregiudizio per gli interessi commerciali delle società farmaceutiche, motivo addotto per la mancanza di trasparenza.

Il caso, promosso da un gruppo di eurodeputati dei Verdi, ha sottolineato il loro impegno nel cercare di ottenere una maggiore trasparenza riguardo agli accordi stipulati nel 2021 tra la Commissione e i produttori di vaccini. Nonostante la Commissione abbia concesso un accesso parziale ai contratti, la sua difesa delle omissioni per motivi di interesse commerciale o di privacy è stata giudicata insoddisfacente dalla Corte.

La sentenza è giunta proprio mentre von der Leyen si prepara a fronteggiare il voto cruciale per il suo rinnovo come presidente, con il sostegno di almeno 361 eurodeputati necessario per la conferma. In questo momento delicato, la capacità della presidente di rassicurare i legislatori sul suo impegno per una governance trasparente e responsabile si rivela cruciale.

Il verdetto rappresenta un colpo significativo per la Commissione, enfatizzando l’importanza della trasparenza e della responsabilità nell’ambito delle decisioni politiche europee. Mentre von der Leyen affronta la sfida di garantirsi un secondo mandato, la decisione della Corte potrebbe avere ripercussioni cruciali sul suo futuro politico e sull’integrità delle istituzioni europee nel loro insieme.

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