“Due e forse 3 deboli” espulsioni di massa coronale (CME) “si stanno dirigendo verso la Terra in seguito a una serie di eruzioni dalle macchie solari AR3743, AR3753 e AR3744 avvenute tra 16 e 17 luglio“: è quanto riporta il sito specializzato SpaceWeather.com. L’impatto collettivo dovrebbe avvenire nel weekend del 20-21 luglio, e “potrebbe causare una tempesta geomagnetica minore di classe G1“.
Cos’è un’espulsione di massa coronale (CME)
Un’espulsione di massa coronale (CME) è una massiccia eruzione di plasma e campo magnetico dalla corona del Sole. Durante una CME, grandi quantità di particelle solari vengono scagliate nello spazio a velocità che possono superare i 1000 km/s. Questi eventi sono associati a disturbi nelle linee del campo magnetico solare, spesso collegati a brillamenti solari o instabilità nei filamenti magnetici. Le CME possono influenzare il meteo spaziale, causando tempeste geomagnetiche che possono danneggiare satelliti, interrompere comunicazioni radio e provocare aurore boreali e australi.
Cos’è una tempesta geomagnetica
Una tempesta geomagnetica è un disturbo nel campo magnetico terrestre causato dall’impatto di particelle e energia provenienti dal Sole, in particolare dalle espulsioni di massa coronale (CME) e dai venti solari ad alta velocità. Quando queste particelle colpiscono la magnetosfera terrestre, inducono variazioni nei campi magnetici che possono durare da poche ore a diversi giorni. Lo Space Weather Prediction Center (SWPC) della NOAA classifica le tempeste geomagnetiche in cinque livelli, da G1 (minore) a G5 (estrema), basandosi sull’intensità dell’attività geomagnetica misurata dal Kp Index. G1-G2 causano effetti minori, come disturbi nelle reti di alimentazione e nelle comunicazioni radio. G3-G4 possono provocare blackout satellitari, aumentare i rischi per i voli polari e causare aurore visibili a latitudini più basse. G5 può causare blackout su vasta scala, danni critici ai satelliti e aurore polari visibili a basse latitudini.