Allerta tempesta geomagnetica G2: il 21 luglio 2 anelli di plasma “oscuro” sono esplosi dal Sole, quando un filamento magnetico collegato alla macchia solare AR3757 ha generato un’eruzione. Il Solar Dynamics Observatory della NASA ha registrato l’evento (immagine in alto). Si è trattato delle fasi iniziali di un’espulsione di massa coronale (CME), un fenomeno magnetico complesso che può causare tempeste solari con impatti sulla Terra.
CME in arrivo, allerta tempesta geomagnetica
Sono stati rilevati dei pennacchi neri di plasma lanciati dalla macchia solare AR3757, insieme a un brillamento solare di classe M1. Queste regioni attive delle macchie solari possono emettere energia elettromagnetica dalla corona solare in qualsiasi momento e, man mano che questi pennacchi si allontanano dall’atmosfera del Sole, raccolgono sempre più plasma che alla fine si consolida nel nucleo di una CME.
Il plasma appare così scuro rispetto al resto del Sole perché, man mano che si espande e si allontana, ha una densità e una temperatura molto inferiori rispetto al cuore incandescente del Sole, facendolo apparire scuro nelle immagini.
Una volta che una CME si forma, gli scienziati possono utilizzare le immagini del coronografo SOHO della NASA per individuare l’alone caratteristico e stabilire se si sta dirigendo verso la Terra e potrebbe avere impatti sul nostro pianeta. Secondo le previsioni attuali dello Space Weather Prediction Center (SWPC) della NOAA, questa CME è attesa sulla Terra domani, 24 luglio e potrebbe aumentare l’attività geomagnetica.
Possibili aurore
Questo evento potrebbe portare a un vibrante spettacolo di aurore nel cielo notturno per alcune regioni settentrionali e del Midwest degli Stati Uniti, dall’area di New York fino all’Idaho. La tempesta geomagnetica risultante potrebbe offrire uno spettacolo naturale affascinante, trasformando il cielo notturno con una meravigliosa danza di luci.
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Cos’è un’espulsione di massa coronale (CME)
Un’espulsione di massa coronale (CME) è un fenomeno solare in cui grandi quantità di plasma e campi magnetici vengono espulsi dalla corona del Sole, la sua atmosfera esterna. Le CME sono causate dall’interazione e dalla riorganizzazione dei campi magnetici sulla superficie solare. Questi campi possono accumulare energia e, quando vengono destabilizzati, rilasciano improvvisamente questa energia, scagliando nello Spazio una nube di particelle cariche ad alta velocità.
Le CME sono composte principalmente da elettroni, protoni e nuclei di elio, che viaggiano attraverso il Sistema Solare. Possono impiegare da 1 a 3 giorni per raggiungere la Terra, a seconda della loro velocità, che può variare da poche centinaia a oltre 3000 km/s.
Quando una CME raggiunge la Terra, può interagire con il campo magnetico terrestre, causando tempeste geomagnetiche. Queste tempeste possono disturbare le comunicazioni radio, i sistemi di navigazione GPS e le reti elettriche, oltre a produrre aurore spettacolari. Le CME sono monitorate attentamente dai satelliti e dagli osservatori solari, come quelli gestiti dalla NOAA e dalla NASA, per prevedere e mitigare i loro effetti potenzialmente dannosi sulla tecnologia e sulle infrastrutture terrestri.
Cos’è una tempesta geomagnetica
Una tempesta geomagnetica è una perturbazione temporanea del campo magnetico terrestre causata dall’interazione tra il vento solare, spesso carico di particelle energetiche provenienti da un’espulsione di massa coronale (CME), e la magnetosfera terrestre. Quando queste particelle ad alta energia colpiscono la magnetosfera, inducono correnti elettriche che possono alterare temporaneamente la struttura del campo magnetico terrestre.
Le tempeste geomagnetiche sono classificate con un sistema che va da G1 a G5, in base alla loro intensità:
- G1– Può causare lievi fluttuazioni nelle reti elettriche e influenzare alcune operazioni di satelliti. Le aurore possono essere visibili a latitudini più alte come quelle del Nord degli Stati Uniti;
- G2 – Può causare problemi ai sistemi di alimentazione elettrica e avere effetti minori sui satelliti. Le aurore possono essere visibili a latitudini più basse;
- G3 – Può causare problemi nei sistemi di navigazione e blackout radio a onde corte;
- G4 – Può causare ampi problemi nelle reti elettriche, con potenziali blackout prolungati, e può influenzare seriamente i satelliti e le comunicazioni radio;
- G5 – Può causare gravi danni alle reti elettriche, interrompere le comunicazioni radio e danneggiare i satelliti. Le aurore possono essere visibili a latitudini molto basse, potenzialmente fino ai tropici.