Eradicazione dei mufloni del Giglio, stamattina l’udienza

Le associazioni animaliste: "auspichiamo che il TAR Toscana ne riconosca l'illegittimità, non è tardi per tutelarli"
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Si è svolta stamattina l’udienza di merito davanti al TAR della Regione Toscana in cui le associazioni ENPA, LNDC Animal Protection e Vita da Cani, quest’ultima in rappresentanza della Rete dei Santuari di Animali Liberi, hanno continuato a difendere i mufloni dell’Isola del Giglio dal progetto di eradicazione messo in atto dall’amministrazione regionale. La prima vittoria in questo senso – si legge in una nota delle associazioni animaliste – era arrivata a febbraio scorso quando il TAR aveva accolto la richiesta delle associazioni di sospensione degli abbattimenti, consentendo quindi soltanto la cattura degli esemplari ancora in vita.

ENPA, LNDC Animal Protection e Vita da Cani hanno comunque portato avanti la loro battaglia “perché questi animali rappresentano un grande valore per la biodiversità, avendo un patrimonio genetico unico di cui sono portatori ancora soltanto questi pochissimi individui discendenti da quelli importati anni addietro dalla Sardegna”. Le associazioni, rappresentate in aula dagli avvocati Michele Pezone e Herbert Simone, tra le altre cose hanno ricordato che “la biodiversità sia oggetto di tutela costituzionale grazie all’articolo 9 e pertanto hanno richiesto al TAR di dichiarare illegittimo quanto posto in essere dalla Regione Toscana”. 

Abbiamo esposto le nostre ragioni confutando le evidenti fallacie argomentative proposte dalla Regione, in particolare riguardo allo status di protezione dei mufloni del Giglio. In base alla legge 157/92, infatti, questi animali risultano particolarmente protetti in quanto appartenenti alla popolazione sarda ma, secondo la Regione Toscana, questa tutela si applicherebbe soltanto in Sardegna. In realtà, come abbiamo fatto presente, il concetto di “popolazione sarda” non si riferisce certo al luogo in cui vivono gli esemplari in questione ma alle loro caratteristiche genetiche uniche. A tal proposito, abbiamo anche richiesto una perizia da parte di un CTU con l’obiettivo di chiarire una volta per tutte l’appartenenza di questi animali a una categoria particolarmente protetta. Restiamo in attesa della decisione del Tribunale, fiduciosi di aver fatto il massimo per difendere gli animali e la legalità, fanno sapere gli avvocati Michele Pezone e Herbert Simone.

Da tempo, comunque, la Regione Toscana dichiara che il progetto di eradicazione è già terminato, avendo abbattuto 56 mufloni e avendone catturati 63 che poi sono stati trasferiti in una riserva, con un ingente spesa di fondi pubblici. Di contro, gli attivisti presenti sul posto hanno confermato l’avvistamento di altri mufloni sull’Isola del Giglio anche successivamente a queste dichiarazioni da parte della Regione. Le associazioni auspicano fortemente che sia davvero così e che il TAR si pronunci a loro favore. In caso contrario, se davvero l’eradicazione ha avuto luogo del tutto, ci troveremmo davanti a un danno ambientale davvero enorme.

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