Almeno un’espulsione di massa coronale (CME) si sta dirigendo verso la Terra in seguito a una serie di brillamenti solari registrati ieri 27 luglio. “I modelli di previsione sono ancora preliminari, in parte perché sono emerse più CME che devono essere analizzate per una corretta modellazione. I previsori dello SWPC della NOAA prevedono una tempesta geomagnetica classe G2 il 30 luglio,” secondo quanto riporta il sito specializzato SpaceWeather.com.
Le CME, i blackout radio e la tempesta geomagnetica
Ieri è stata una giornata intensa sul Sole. Le macchie solari AR3762 e AR3766 hanno prodotto una serie di brillamenti solari di classe M, osservati dal Solar Dynamics Observatory della NASA.
Le radiazioni di queste esplosioni “hanno ionizzato la parte superiore dell’atmosfera terrestre, causando una serie continua di blackout radio a onde corte in tutte le longitudini del nostro pianeta. Gli operatori radioamatori potrebbero aver notato una perdita di segnale al di sotto dei 30 MHz, in particolare intorno alle 02:30 UT, 05:45 UT e 10:40 UT“.
I resti di queste esplosioni potrebbero colpire la Terra in pochi giorni. I coronografi a bordo del Solar and Heliospheric Observatory (SOHO) hanno registrato almeno 2 CME che emergevano dal Sole.
“C’è un’alta probabilità che la prima e più luminosa CME nel filmato sia associata a un flare M4 da AR3766 e, quindi, abbia una componente diretta verso la Terra. Un modello della NASA suggerisce che colpirà il nostro pianeta durante le prime ore del 30 luglio. L’impatto potrebbe causare una tempesta geomagnetica di classe G1-G2,” riporta SpaceWeather.com.
Cos’è un brillamento solare (flare)
Un brillamento solare è un’intensa esplosione sulla superficie del Sole, causata da improvvisi rilasci di energia magnetica. Questi eventi generano radiazioni elettromagnetiche, come raggi X e luce visibile, oltre a espulsioni di massa coronale (CME). La classificazione dei brillamenti solari avviene in base alla loro intensità, misurata in termini di energia rilasciata. Le classi vanno da A (meno energetico) a X (più potente), con numeri che indicano il grado all’interno di ciascuna classe. Ad esempio, un’esplosione di classe X è significativamente più potente di una di classe M o C.
Cos’è un’espulsione di massa coronale (CME)
Un’espulsione di massa coronale (CME) è un fenomeno solare in cui grandi quantità di plasma e campi magnetici vengono espulsi dalla corona del Sole, la sua atmosfera esterna. Le CME sono causate dall’interazione e dalla riorganizzazione dei campi magnetici sulla superficie solare. Questi campi possono accumulare energia e, quando vengono destabilizzati, rilasciano improvvisamente questa energia, scagliando nello Spazio una nube di particelle cariche ad alta velocità.
Le CME sono composte principalmente da elettroni, protoni e nuclei di elio, che viaggiano attraverso il Sistema Solare. Possono impiegare da 1 a 3 giorni per raggiungere la Terra, a seconda della loro velocità, che può variare da poche centinaia a oltre 3000 km/s.
Quando una CME raggiunge la Terra, può interagire con il campo magnetico terrestre, causando tempeste geomagnetiche. Queste tempeste possono disturbare le comunicazioni radio, i sistemi di navigazione GPS e le reti elettriche, oltre a produrre aurore spettacolari. Le CME sono monitorate attentamente dai satelliti e dagli osservatori solari, come quelli gestiti dalla NOAA e dalla NASA, per prevedere e mitigare i loro effetti potenzialmente dannosi sulla tecnologia e sulle infrastrutture terrestri.
Dal brillamento sul Sole al blackout radio a onde corte
Un blackout radio a onde corte sulla Terra, causato da un brillamento solare, è un’interruzione delle comunicazioni radio che si verifica quando un brillamento emette una quantità significativa di radiazione elettromagnetica. Questa radiazione ionizza gli strati superiori dell’atmosfera terrestre, in particolare la ionosfera, aumentando la densità degli elettroni. La ionosfera, normalmente riflette e propaga le onde radio a onde corte, diventa così troppo densa e assorbente, impedendo la riflessione delle onde radio e causando un’interruzione delle comunicazioni. Questi blackout possono durare da pochi minuti a diverse ore, a seconda dell’intensità del brillamento e della sua durata. Gli effetti sono particolarmente tangibili nelle regioni illuminate dal Sole al momento del brillamento.
Cos’è una tempesta geomagnetica
Una tempesta geomagnetica è una perturbazione temporanea del campo magnetico terrestre causata dall’interazione tra il vento solare, spesso carico di particelle energetiche provenienti da un’espulsione di massa coronale (CME), e la magnetosfera terrestre. Quando queste particelle ad alta energia colpiscono la magnetosfera, inducono correnti elettriche che possono alterare temporaneamente la struttura del campo magnetico terrestre.
Le tempeste geomagnetiche sono classificate con un sistema che va da G1 a G5, in base alla loro intensità:
- G1– Può causare lievi fluttuazioni nelle reti elettriche e influenzare alcune operazioni di satelliti. Le aurore possono essere visibili a latitudini più alte come quelle del Nord degli Stati Uniti;
- G2 – Può causare problemi ai sistemi di alimentazione elettrica e avere effetti minori sui satelliti. Le aurore possono essere visibili a latitudini più basse;
- G3 – Può causare problemi nei sistemi di navigazione e blackout radio a onde corte;
- G4 – Può causare ampi problemi nelle reti elettriche, con potenziali blackout prolungati, e può influenzare seriamente i satelliti e le comunicazioni radio;
- G5 – Può causare gravi danni alle reti elettriche, interrompere le comunicazioni radio e danneggiare i satelliti. Le aurore possono essere visibili a latitudini molto basse, potenzialmente fino ai tropici.