L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-Osservatorio Etneo ha comunicato che dalle ore 12:19, dalle analisi delle immagini della rete di telecamere di sorveglianza, è possibile osservare che l’attività dei crateri sommitali dell’Etna è solo di degassamento al Cratere di Sud/Est e alla Voragine. Dalle 8 circa di ieri 12 luglio, l’ampiezza media del tremore vulcanico mostra ampie e rapide oscillazioni all’interno dell’intervallo dei valori medi, dove tuttora permane, spiega l’INGV.
Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico è localizzato nell’area del Cratere di Sud/Est ad una elevazione compresa tra 2400 e 2800 metri sul livello del mare. L’attività infrasonica è in moderato incremento dal pomeriggio di ieri; le sorgenti degli eventi sono localizzate sia al cratere di Sud/Est che alla Voragine. Per quanto riguarda le deformazioni, ad ora i segnali delle reti permanenti clinometrica e GNSS non rilevano variazioni significative. Da giorno 7, dopo l’ultimo evento parossistico, il dilatometro borehole della stazione DRUV continua a mostrare una lenta graduale compressione, conclude l’INGV.