Almeno 2 persone sono morte in Vermont, nel Nord/Est degli USA, a seguito delle gravi alluvioni causate dalle piogge torrenziali generate dai resti dell’uragano Beryl, che ha colpito lo Stato mercoledì e giovedì. Un 73enne è morto a Lyndonville: il capo della polizia, Jack Harris, ha riferito a NBC5 che l’auto della vittima è stata trascinata via dall’acqua e trovata successivamente, sommersa, in un campo di fieno. La seconda vittima è stata trovata nel South Peacham Brook, ad Est di Montpelier: il 33enne è stato travolto dalle acque alluvionali, secondo quanto riportato dalla polizia statale del Vermont.
Le autorità statali segnalano danni “estesi” causati dalle alluvioni lampo, e ci vorrà del tempo per comprendere appieno l’entità del disastro. Oltre alle inondazioni improvvise, si sono verificate esondazioni di fiumi principali. Tra le città più colpite vi sono Barre, Plainfield, Richmond, Bolton, Lyndon, Lyndonville, Williamstown, Barton, St. Johnsbury e Groton.
“Gran parte del Vermont settentrionale ha registrato tra i 5 e i 15 centimetri di pioggia,” ha dichiarato il meteorologo senior di AccuWeather, Tyler Roys. Tra le località più colpite, Port Henry ha registrato 14,45 cm di pioggia, Monkton 13,67 cm, St. Johnsbury-Fairbanks 13,00 cm, Pittsburg 12,80 cm, e Lyndonville 12,47 cm di pioggia.
A peggiorare ulteriormente la situazione, il fatto che le forti piogge sono cadute nel primo anniversario delle devastanti inondazioni che avevano colpito alcune delle stesse città l’anno scorso. Nella piccola città di Barre, pesantemente colpita dalla tempesta dell’estate scorsa, l’alluvione è stata estesa, con il centro città sommerso e alcune case completamente spazzate via.