Il Giappone ha raggiunto un importante traguardo con il 3° lancio del razzo H3, avvenuto oggi. Il razzo H3 ha portato in orbita l’Advanced Land Observing Satellite-4 (ALOS-4), noto anche come DAICHI-4, dal Tanegashima Space Center, decollando dalla rampa di lancio alle 12:06 ora locale.
Come confermato dai commentatori della trasmissione in diretta fornita dall’Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA), ALOS-4 è stato posizionato con successo in orbita terrestre bassa circa 16 minuti dopo il decollo. Questo satellite avanzato sarà utilizzato per l’osservazione della Terra, offrendo dati cruciali per vari campi, dall’agricoltura alla gestione dei disastri naturali.
Il razzo H3, a 2 stadi, è stato sviluppato congiuntamente da JAXA e Mitsubishi Heavy Industries. H3 è destinato a diventare il razzo di punta di medio carico del Giappone, sostituendo il razzo H-2A che verrà ritirato entro la fine dell’anno dopo oltre 20 anni di servizio.
Il percorso accidentato del razzo H3
Il percorso dell’H3 verso l’orbita non è stato privo di difficoltà. Il nuovo razzo avrebbe dovuto effettuare il suo primo lancio nel 2020, ma problemi nello sviluppo del motore e altre complicazioni hanno ritardato il debutto fino a marzo 2023. Purtroppo, il lancio iniziale non è andato a buon fine: il motore dello stadio superiore dell’H3 non si è acceso, causando la perdita del carico utile, l’Advanced Land Observing Satellite-3 (ALOS-3, o DAICHI-3).
Nonostante questo inizio travagliato, H3 ha recuperato con il suo secondo volo, avvenuto a febbraio di quest’anno, trasportando un simulatore di massa di 2.600 kg come payload. Il razzo ha raggiunto l’orbita con successo, dispiegando anche due piccoli satelliti per l’osservazione della Terra, chiamati CE-SAT-IE e TIRSAT, che erano a bordo.
Questo terzo lancio di successo consolida ulteriormente la fiducia nella capacità del razzo H3 di servire come pilastro della futura attività spaziale giapponese. Con H3 ora pienamente operativo, il Giappone si prepara a rafforzare la sua presenza nello Spazio, promuovendo l’innovazione e contribuendo significativamente alla comunità scientifica globale.