Le ali del futuro: gli scarabei ispirano la progettazione di microrobot volanti | VIDEO

I ricercatori hanno utilizzato le loro scoperte per progettare e realizzare microrobot che replicano i meccanismi passivi osservati negli scarabei
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Nel vasto e variegato mondo degli insetti volanti, pochi esempi possono rivaleggiare con la complessità e l’ingegnosità dei meccanismi alari degli scarabei rinoceronti. Questi insetti non solo possiedono un sistema alare che incarna un affascinante equilibrio tra funzionalità e design, ma offrono anche uno spunto prezioso per l’innovazione tecnologica, in particolare nel campo dei microrobot volanti. Recentemente, un team di ricercatori ha effettuato una scoperta straordinaria che potrebbe rivoluzionare la progettazione dei robot volanti. Pubblicato sulla rinomata rivista Nature, lo studio mette in luce come gli scarabei rinoceronti utilizzino un meccanismo passivo, anziché attivo, per gestire il dispiegamento e il ritrattamento delle loro ali posteriori.

La struttura delle ali di scarabeo

Gli scarabei rinoceronti, tra tutti gli insetti volanti, presentano una delle strutture alari più elaborate e sofisticate che si possano osservare nel regno animale. Questi insetti sono dotati di due paia di ali che svolgono ruoli distinti e complementari. Le ali anteriori, conosciute come elytra, sono indurite e rigide e servono principalmente come protezione per le delicate ali posteriori, che sono membrane sottili e flessibili. Quando l’insetto non è in volo, le elytra si chiudono e ricoprono le ali posteriori, proteggendole da danni ambientali e facilitando un aspetto compatto e robusto.

Tuttavia, per volare, è essenziale che le elytra si sollevino, liberando completamente le ali posteriori che devono quindi essere in grado di muoversi e battere l’aria con grande efficienza. La biomeccanica di questo processo non è semplice: il dispiegamento e la ritrattazione delle ali posteriori devono essere coordinati con precisione per garantire un volo stabile e manovrabile. Le ali posteriori devono adattarsi rapidamente e con precisione al movimento dell’aria per permettere un volo controllato, richiedendo una meccanica altamente specializzata che spesso è il risultato di milioni di anni di evoluzione. Questa complessità ha da sempre affascinato i biologi e gli ingegneri, ma fino ad oggi, la comprensione di come questi meccanismi alari si attivino e si disattivino rimaneva incompleta.

Meccanismi passivi in azione

In un tentativo di colmare le lacune nella nostra comprensione della biomeccanica alare degli scarabei rinoceronti, Hoang-Vu Phan e il suo team di ricerca hanno adottato un approccio altamente innovativo, combinando tecnologie avanzate di imaging con simulazioni robotiche. Utilizzando telecamere ad alta velocità, i ricercatori hanno potuto catturare i dettagli minuziosi del movimento alare degli scarabei rinoceronti in condizioni di volo reali.

Le immagini ad alta risoluzione hanno permesso di analizzare il processo di dispiegamento e ritrattamento delle ali posteriori con una chiarezza senza precedenti, rivelando che il processo non richiede un significativo sforzo muscolare. Questo ha contraddetto le teorie precedenti che suggerivano un coinvolgimento attivo dei muscoli toracici. I risultati hanno mostrato che, durante il dispiegamento delle ali posteriori, il movimento è in gran parte passivo: l’elevazione delle elytra agisce come un meccanismo di rilascio parziale delle ali posteriori, che vengono poi spostate in posizione di volo attraverso un movimento a molla.

Questo processo avviene in due fasi distinte, la prima delle quali consiste nell’allentamento iniziale delle ali posteriori, seguito da un movimento di battito che le posiziona per il volo. Per quanto riguarda il ritrattamento, gli scarabei rinoceronti utilizzano le loro elytra per abbassare passivamente le ali posteriori in posizione di riposo. Questo approccio dimostra una notevole efficienza, riducendo il consumo energetico e aumentando la sostenibilità del volo.

Design dei microrobot volanti

Le scoperte di Phan e del suo team non sono solo un avvicinamento alla comprensione della biomeccanica degli scarabei rinoceronti, ma hanno anche avuto un impatto immediato e significativo sul campo della robotica. I ricercatori hanno utilizzato le loro scoperte per progettare e realizzare microrobot che replicano i meccanismi passivi osservati negli scarabei. Questi microrobot sono dotati di ali progettate per imitare i processi di dispiegamento e ritrattamento delle ali posteriori degli scarabei rinoceronti. Il risultato è un robot volante che può decollare e mantenere il volo con maggiore efficienza, sfruttando il design ispirato alla biomeccanica degli insetti.

Credit: Hoang-Vu Phan

La possibilità di trasferire i principi passivi degli scarabei a un design robotico potrebbe avere un impatto notevole sulla progettazione di microrobot destinati a operare in spazi angusti e complicati, dove la manovrabilità e l’efficienza energetica sono cruciali. Questo approccio biomimico ha il potenziale per migliorare le capacità dei robot in numerosi ambiti, dalla sorveglianza aerea a operazioni di ricerca e salvataggio in ambienti complessi. L’integrazione di meccanismi passivi nel design dei microrobot potrebbe anche ridurre il consumo energetico e aumentare l’affidabilità, rappresentando un significativo passo avanti nella tecnologia dei microdispositivi volanti.

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