Hammamet: 750 camion di sabbia per salvare le spiagge tunisine dall’erosione

La costa tunisina è una fonte cruciale di reddito per il paese, che sta affrontando difficoltà economiche significative
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Come molte altre regioni costiere del Nord Africa, la Tunisia sta affrontando una grave erosione che ha compromesso molte delle sue spiagge sabbiose. Negli ultimi anni, l’erosione ha accelerato, spazzando via gran parte delle coste iconiche del paese. Secondo i dati ufficiali, lo scorso anno la Tunisia ha perso oltre 90 chilometri di spiagge a causa dell’erosione. Dei 570 chilometri di spiagge balneabili del Paese, ben 190 sono a rischio di scomparsa, come riportato dai rapporti locali.

L’intervento ad Hammamet

Ad Hammamet, i bulldozer sono impegnati nel livellare cumuli di sabbia bianca per ripristinare la spiaggia, danneggiata dall’urbanizzazione non pianificata e dai cambiamenti climatici. Questa località turistica, situata a 65 km a est della capitale Tunisi, ha visto le sue spiagge svanire rapidamente, mettendo a rischio l’attrattiva turistica della zona.

La costa tunisina è una fonte cruciale di reddito per il paese, che sta affrontando difficoltà economiche significative. Quest’anno, la Tunisia prevede di accogliere circa 10 milioni di turisti. Il settore turistico rappresenta circa il 14% del PIL tunisino e fornisce decine di migliaia di posti di lavoro in un contesto in cui il tasso di disoccupazione supera il 16%, raggiungendo il 40% tra i giovani.

L’operazione di ripristino

Gruppi ambientalisti tunisini e l’Agenzia per la Protezione e lo Sviluppo delle Coste (APAL) attribuiscono l’accelerazione dell’erosione principalmente alle attività umane e alle costruzioni lungo la costa. Il cambiamento climatico ha ulteriormente aggravato il fenomeno.

Per salvare le spiagge di Hammamet, tra le più colpite in Tunisia secondo la Banca Mondiale, le autorità hanno iniziato a trasportare circa 750 camion di sabbia dalla provincia desertica di Kairouan, situata a circa 110 km di distanza. L’APAL, che opera sotto il Ministero dell’Ambiente, sta cercando di completare il ripristino delle spiagge prima dell’inizio della stagione turistica.

Tuttavia, l’ambientalista Ben Fredj avverte che questo intervento rappresenta una soluzione temporanea e non sostenibile. “Questa sabbia non durerà a lungo,” ha dichiarato Ben Fredj, segretario generale dell’Associazione per l’Educazione Ambientale. “Può essere consumata in pochi giorni in caso di tempesta,” come avvenuto durante l’estate settentrionale del 2023.

Le autorità costiere stimano che il costo per il ripristino della sabbia su tre spiagge – Hammamet, Monastir e Sfax – sia di circa 3,9 milioni di dinari tunisini (1,25 milioni di dollari).

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