Svolta storica in Giappone: la Corte Suprema dichiara incostituzionale la legge sulle sterilizzazioni

Questa decisione ha profonde implicazioni sia a livello nazionale che internazionale
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Nel corso della sua storia, il Giappone ha attraversato molte fasi di evoluzione sociale e legale, ma poche controversie sono state così durature e devastanti come quella riguardante la legge sulle sterilizzazioni forzate, recentemente dichiarata incostituzionale dalla Corte Suprema del paese. Questa decisione epocale non solo sottolinea un cambiamento significativo nelle norme legali e morali giapponesi, ma getta anche luce su decenni di ingiustizia e discriminazione inflitte a migliaia di individui.

La legge sulle sterilizzazioni

La legge sulle sterilizzazioni, introdotta nel 1948 e revocata solo nel 1996, ha lasciato un segno indelebile sulla società giapponese. Nell’ambito di una politica ufficiale di “eugenetica”, oltre 25.000 persone furono colpite dall’obbligo di subire la sterilizzazione. Questa pratica, giustificata dal desiderio di “prevenire la generazione di discendenti di bassa qualità“, ha mirato principalmente alle persone con disabilità intellettive ereditarie. Ciò che rende ancora più inaccettabile questa legge è che circa 8.500 individui hanno scelto di sottoporsi volontariamente alla sterilizzazione, spesso sotto pressione implicita o diretta.

L’ultima sentenza della Corte Suprema rappresenta il culmine di una lunga battaglia legale intrapresa da diversi querelanti che, nonostante le sfide temporali e istituzionali, hanno perseverato nella ricerca di giustizia. La Corte ha giudicato la legge incostituzionale, sostenendo che il suo impatto discriminatorio e coercitivo era incompatibile con i principi fondamentali della Costituzione giapponese. Inoltre, ha respinto l’applicazione della prescrizione di 20 anni per i casi di sterilizzazioni forzate, aprendo la strada per il riconoscimento e il risarcimento dei danni subiti dai sopravvissuti.

Questa decisione ha profonde implicazioni sia a livello nazionale che internazionale. A livello nazionale, il Giappone si trova ad affrontare una riflessione critica sul suo passato e sulle politiche sociali discriminatorie perpetrate nel nome del progresso scientifico. A livello internazionale, la condanna della legge delle sterilizzazioni forzate rappresenta un importante precedente per la lotta contro la discriminazione e la violazione dei diritti umani in tutto il mondo.

Nonostante la promulgazione di una legge nel 2019 che prevedeva un risarcimento statale per le vittime, l’ammontare e i criteri di assegnazione sono stati oggetto di dibattito e critica. Molti considerano l’importo offerto di 3,2 milioni di yen (circa 18.500 euro) per persona come insufficiente rispetto ai danni fisici e psicologici subiti dagli individui colpiti.

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