La prossima missione con astronauti verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) potrebbe essere l’ultima a concludersi con un ammaraggio nell’Oceano vicino alla costa orientale degli Stati Uniti. La missione Crew-9 dovrebbe essere lanciata verso la ISS non prima del 18 agosto, e potrebbe diventare l’ultima missione guidata dalla NASA ad effettuare uno splashdown nell’Atlantico a bordo della Crew Dragon.
Il problema dei detriti spaziali
La decisione di spostare gli ammaraggi sulla costa occidentale è stata presa in risposta ai ripetuti problemi causati dai detriti spaziali. In particolare le sezioni dove sono contenuti i rifornimenti di carburante ed energia elettrica sono spesso andate a finire in aree popolate, causando preoccupazioni sia a livello di sicurezza che ambientale. I detriti di queste componenti sono stati trovati in aree che vanno dall’Australia alla Carolina del Nord. Per risolvere questo problema, SpaceX ha annunciato durante una conferenza stampa che le future missioni, a partire probabilmente da Crew-10, verranno indirizzate verso la costa occidentale.
Oltre a ridurre la quantità di detriti spaziali, la costa del Pacifico tende a essere meno soggetta a eventi meteo estremi e uragani, il che potrebbe offrire maggiore prevedibilità nella programmazione delle missioni con equipaggio.
L’equipaggio della missione Crew-9 comprende il comandante Zena Cardman (NASA), il pilota Nick Hague (NASA), la specialista di missione Stephanie Wilson (NASA) e lo specialista di missione Alexsandr Gorbunov (Roscosmos). Crew-9 partirà verso lo Spazio solo dopo che la NASA avrà approvato nuovamente il Falcon 9 per i lanci verso la ISS, ma tutto procede secondo i piani per un decollo il 18 agosto. Il secondo stadio del Falcon 9 ha subito un’anomalia l’11 luglio a causa di una perdita di ossigeno durante il lancio di satelliti Starlink.