Nel panorama della neuroscienza, la comprensione della coscienza è da lungo tempo un enigma affascinante. Recentemente, il professor Ekrem Dere dell’Università della Ruhr di Bochum ha proposto una nuova visione su come studiare i meccanismi cerebrali alla base della coscienza, sfidando le tradizionali nozioni sul suo funzionamento.
La coscienza come processo continuo
Tradizionalmente, la coscienza è stata vista come un processo continuo e graduale, ma Dere suggerisce che potrebbe essere più opportuno considerarla come una serie di “momenti Eureka” improvvisi. Questi picchi di apprendimento, che non avvengono in modo lineare, possono fornire indizi cruciali sui momenti in cui avviene l’elaborazione cosciente delle informazioni.
“L’apprendimento spesso non è un processo graduale, ma avviene a passi da gigante; Si potrebbe dire che gli esseri umani e gli animali sperimentano epifanie improvvise di tanto in tanto“, afferma Dere. “È probabile che queste esperienze siano precedute da processi coscienti.” Questo approccio innovativo, descritto in dettaglio in un articolo pubblicato su Frontiers in Behavioral Neuroscience, punta a definire le fasi coscienti non solo attraverso osservazioni comportamentali, ma anche analizzando le curve di apprendimento.
Diversi livelli di coscienza
Dere osserva che la coscienza non è un fenomeno binario, ma esistono diversi livelli di coscienza che variano a seconda del compito. “Ci sono diversi livelli di coscienza, a seconda che stiamo dormendo o scrivendo un’e-mail“, spiega. “All’estremità superiore di questa gradazione, per così dire, troviamo l’elaborazione consapevole delle informazioni cognitive che è necessaria per affrontare un problema complicato.”
Il nuovo metodo di Dere si basa sull’idea che i momenti di intuizione improvvisa, che rappresentano un salto significativo nell’apprendimento, possono fungere da indicatori temporali precisi per identificare quando l’elaborazione cosciente avviene nel cervello. Questo implica che i ricercatori possano osservare i cambiamenti nel cervello attraverso tecniche di imaging o elettrofisiologiche, confrontando le attività cerebrali immediatamente prima e dopo questi picchi di apprendimento.
Meccanismi cerebrali della coscienza
Nel contesto degli esperimenti, è essenziale che il compito non abbia soluzioni preconfezionate. “Nella lunga storia della psicologia cognitivo comportamentale, sono stati sviluppati molti compiti di questo tipo“, sottolinea Dere. Tuttavia, “la difficoltà principale è che un essere umano o un animale potrebbe non utilizzare l’elaborazione cognitiva cosciente delle informazioni durante l’intero tempo di elaborazione.”
Utilizzando questo approccio, è possibile rivelare i meccanismi cerebrali specifici coinvolti nell’elaborazione consapevole delle informazioni cognitive. “Armati di questa conoscenza, possiamo utilizzare metodi di imaging o elettrofisiologici per osservare il cervello durante l’elaborazione cognitiva cosciente delle informazioni,” conclude Dere, “confrontando i periodi di tempo immediatamente prima dell’improvviso aumento dell’apprendimento con i punti precedenti o successivi nel tempo durante l’elaborazione del compito.”
Questa nuova prospettiva potrebbe rivoluzionare la nostra comprensione della coscienza, suggerendo che il processo cognitivo cosciente è caratterizzato da salti improvvisi piuttosto che da un flusso continuo e graduale. Il lavoro del professor Dere offre dunque una chiave di lettura innovativa per esplorare le complesse dinamiche del cervello umano e animale, promettendo nuove scoperte nell’affascinante campo della neuroscienza.