La Darsena di Pozzuoli, situata nel cuore della storica città campana, è un luogo che racconta una storia affascinante e complessa attraverso il tempo e le sue mutazioni. Le sue immagini, che raccontano una narrazione di cambiamento e adattamento, offrono uno spaccato delle forze naturali che modellano il nostro ambiente. La contrapposizione tra due fotografie scattate a sei anni di distanza illustra in modo drammatico l’effetto del bradisismo sul paesaggio marino e urbano di Pozzuoli.
La Darsena nel 2018 e nel 2024
Nella prima foto, risalente al 2018, la Darsena di Pozzuoli appare in uno stato di apparente tranquillità. Il mare, calmo e cristallino, circonda le barche ormeggiate, che galleggiano dolcemente sull’acqua. Le imbarcazioni, ancorate ai moli, sembrano essere in perfetta armonia con il loro ambiente naturale. Questo scenario riflette un momento di equilibrio tra l’attività umana e le condizioni naturali del luogo.
La seconda foto, scattata a giugno 2024, offre un contrasto sorprendente e inquietante. Il mare, che un tempo riempiva la Darsena, è quasi completamente scomparso, rivelando un paesaggio radicalmente cambiato. Le barche, una volta galleggianti, sono ora poggiate sul fondo asciutto, abbandonate a terra. Questo drammatico cambiamento è una manifestazione visiva delle conseguenze del bradisismo, un fenomeno geologico che colpisce la regione di Pozzuoli.
Che cos’è il bradisismo?
Il bradisismo è un fenomeno di sollevamento e abbassamento della crosta terrestre che si verifica in aree vulcaniche. A Pozzuoli, situata all’interno del sistema vulcanico dei Campi Flegrei, questo fenomeno è ben documentato e continua a influenzare profondamente la vita e l’ambiente della città. I movimenti del suolo possono variare di anno in anno, con alti e bassi che influiscono sulle infrastrutture e sull’economia locale.
Negli ultimi anni, i dati mostrano che il bradisismo ha causato un abbassamento del livello del mare nella Darsena, portando a una situazione in cui le barche, un tempo ancorate sull’acqua, sono ora visibilmente poggiate al suolo. Questo cambiamento non solo ha impatti estetici e pratici, ma solleva anche preoccupazioni circa la sicurezza e la sostenibilità delle attività portuali e della navigazione.
