La dieta mediterranea combatte i tumori: 32% di mortalità in meno dopo la diagnosi

I suoi benefici non si limitano alla prevenzione del cancro, ma si estendono alla gestione post-diagnosi, migliorando la qualità della vita dei pazienti e riducendo il rischio di sviluppare altre patologie croniche
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La dieta mediterranea, rinomata per i suoi effetti positivi sulla salute cardiometabolica, emerge ora come una potenziale difesa anche per i pazienti affetti da tumori. Uno studio recente condotto in Italia dalla Fondazione Umberto Veronesi in collaborazione con l’Irccs Neuromed ha esplorato dettagliatamente il legame tra questo modello alimentare e la sopravvivenza post-diagnosi oncologica. I risultati hanno evidenziato non solo una significativa riduzione del rischio di mortalità complessiva, ma anche un effetto protettivo particolarmente marcato nei confronti delle malattie cardiovascolari, comuni tra i sopravvissuti al cancro.

Dieta mediterranea a tumori

Lo studio, pubblicato su Jacc CardioOncology, ha coinvolto un ampio campione di 800 adulti italiani precedentemente diagnosticati con il cancro e arruolati nel progetto Moli-sani tra il 2005 e il 2010. Questi partecipanti sono stati seguiti per un periodo di oltre 13 anni, durante il quale è stato accuratamente monitorato il loro regime alimentare secondo i principi della dieta mediterranea. Questo schema nutrizionale si distingue per l’abbondanza di frutta fresca, verdura, cereali integrali, pesce e olio d’oliva, con una limitata presenza di carne rossa e alimenti processati.

I risultati hanno rivelato una riduzione significativa del 32% del rischio di mortalità tra i pazienti che hanno aderito più fedelmente alla dieta mediterranea rispetto a quelli che non l’hanno seguita. Questo effetto protettivo è stato ancor più evidente per la mortalità cardiovascolare, con una straordinaria diminuzione del 60%. Tale trend suggerisce che la dieta mediterranea potrebbe non solo influenzare positivamente la sopravvivenza dei pazienti oncologici, ma anche mitigare il rischio di complicanze cardiovascolari associate alla malattia e alle terapie.

Marialaura Bonaccio, prima autrice dello studio e Co-Principal Investigator della Joint Research Platform presso l’Irccs Neuromed, ha sottolineato l’importanza dei risultati ottenuti nel contesto della gestione integrata del cancro. La dieta mediterranea, nota per il suo contenuto elevato di antiossidanti naturali e altri composti bioattivi, potrebbe giocare un ruolo cruciale nel supportare il sistema immunitario e ridurre l’infiammazione, fattori critici nella progressione della malattia e nel miglioramento della qualità della vita dei pazienti oncologici.

Come utilizzare la dieta mediterranea durante un tumore?

Chiara Tonelli, presidente del Comitato scientifico della Fondazione Umberto Veronesi, ha enfatizzato che la dieta mediterranea rappresenta non solo un regime alimentare, ma una vera e propria strategia di salute a lungo termine. I suoi benefici non si limitano alla prevenzione del cancro, ma si estendono alla gestione post-diagnosi, migliorando la qualità della vita dei pazienti e riducendo il rischio di sviluppare altre patologie croniche. L’adozione di una dieta equilibrata come parte integrante della terapia oncologica potrebbe non solo migliorare gli esiti clinici, ma anche promuovere una rapida ripresa e una maggiore resilienza fisica e mentale.

Un approccio integrato alla gestione del cancro dovrebbe sempre contemplare la nutrizione come pilastro fondamentale. Integrare la dieta mediterranea nei protocolli terapeutici potrebbe rappresentare un’opportunità significativa per migliorare gli esiti clinici, riducendo la necessità di trattamenti più invasivi e migliorando la qualità della vita complessiva dei pazienti. Questo approccio potrebbe anche influenzare positivamente la gestione delle comorbilità, facilitando una gestione più efficace e meno onerosa delle cure.

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