La sensibilità degli italiani verso il benessere animale cresce

Anche la caccia, un'attività tradizionalmente controversa in Italia, vede un netto cambiamento nelle opinioni pubbliche
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Nella società contemporanea italiana, la questione del benessere animale ha assunto un’importanza sempre maggiore, riflettendo una crescente consapevolezza e sensibilità nei confronti dei diritti degli animali. Questo dibattito non è solo una manifestazione di empatia, ma riflette anche l’interconnessione tra il trattamento degli animali e temi cruciali come l’ambiente, la sostenibilità e il cambiamento climatico.

I diritti degli animali in Italia sono sanciti dalla Costituzione, che impone di tutelare l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi “anche nell’interesse delle future generazioni” (art. 9). Questo impegno legale è stato rafforzato anche a livello internazionale con la Dichiarazione universale dei diritti dell’Animale dell’Unesco del 1978, sottolineando l’importanza di rispettare la vita e il benessere degli animali non solo per ragioni etiche ma anche per preservare l’equilibrio ecologico globale.

Il rapporto

Secondo il Rapporto Italia 2024 dell’Istituto Eurispes, la maggioranza degli italiani si oppone fermamente a pratiche come la vivisezione e la caccia. Il 76,6% degli intervistati ha dichiarato di essere contrario alla sperimentazione in laboratorio sugli animali, evidenziando una tendenza di leggera diminuzione rispetto agli anni precedenti, ma comunque un forte sentimento di opposizione diffusa nella popolazione. Questo dato è indicativo della crescente sensibilità verso la sofferenza animale e dell’esigenza di alternative etiche nella ricerca scientifica.

Anche la caccia, un’attività tradizionalmente controversa in Italia, vede un netto cambiamento nelle opinioni pubbliche. Solo il 27,1% dei partecipanti al sondaggio si è dichiarato favorevole alla caccia nel 2024, rispetto a una maggioranza schiacciante che si oppone. Questo evidenzia un cambiamento culturale profondo, con sempre più italiani che considerano la caccia non solo una questione di conservazione della fauna, ma anche di rispetto per la vita animale.

Trend in aumento

La disapprovazione verso altre pratiche che coinvolgono gli animali è altrettanto evidente. L’uso di pellicce è fortemente criticato, con il 78,3% degli italiani contrari nel 2024, segnando un aumento rispetto agli anni precedenti. Questo riflette una crescente consapevolezza sull’impatto negativo dell’industria delle pellicce sull’ambiente e sugli animali coinvolti.

Analogamente, il 78,1% della popolazione si oppone all’utilizzo degli animali nei circhi, un aumento significativo rispetto al 2023. Questo cambiamento di atteggiamento può essere attribuito a una maggiore educazione pubblica e a una sensibilizzazione riguardo alle condizioni di vita e al benessere degli animali coinvolti in spettacoli e intrattenimenti.

Allevamenti intensivi

Uno dei temi più dibattuti riguarda gli allevamenti intensivi per uso alimentare. Il 72,7% degli italiani intervistati nel 2023 si è dichiarato contrario a questa pratica, evidenziando un’opinione diffusa tra tutte le fasce di età, ma particolarmente marcata tra i giovani. L’80,5% dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni si oppone agli allevamenti intensivi, riflettendo una maggiore sensibilità delle generazioni più giovani verso il trattamento degli animali e le implicazioni etiche e ambientali della produzione alimentare intensiva.

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