La solitudine disturba il sonno: effetti su qualità e durata del riposo

Un dato particolarmente significativo è che punteggi estremi di solitudine in un dato giorno si traducevano in un tempo maggiore necessario per addormentarsi la notte successiva, con una media di 22,4 minuti
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La solitudine, una condizione spesso sottovalutata ma sempre più comune nella società moderna, ha un impatto significativo sulla qualità del sonno. Recenti ricerche hanno dimostrato che sentirsi soli non solo riduce la durata del riposo notturno, ma rende anche più difficile addormentarsi. Questo fenomeno è stato oggetto di uno studio dettagliato condotto presso la University of Wisconsin a Milwaukee, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Sleep Health.

Lo studio

Lo studio ha coinvolto 71 studenti universitari, un campione rappresentativo di giovani adulti, che hanno valutato il loro livello percepito di solitudine in quattro momenti del giorno per un periodo di due settimane. Durante questo periodo, i partecipanti hanno indossato dispositivi di actigrafia, strumenti che permettono di misurare la durata e l’efficienza del sonno attraverso il monitoraggio dei movimenti del corpo. Questa metodologia ha consentito di raccogliere dati oggettivi sulla qualità del sonno, integrandoli con le percezioni soggettive di solitudine riportate dai partecipanti.

Solitudine e qualità del sonno

Dallo studio è emerso un chiaro legame tra la solitudine quotidiana e una peggiore qualità del sonno. In particolare, i punteggi medi più alti di solitudine nell’arco della giornata erano correlati a un sonno più breve, con una media di 6,6 ore per notte. Inoltre, questi punteggi erano associati a una qualità del sonno più scadente e a un maggiore livello di stanchezza diurna.

Un dato particolarmente significativo è che punteggi estremi di solitudine in un dato giorno si traducevano in un tempo maggiore necessario per addormentarsi la notte successiva, con una media di 22,4 minuti. Questo ritardo nell’addormentarsi si rifletteva in livelli più elevati di stanchezza la mattina seguente, creando un circolo vizioso di insonnia e affaticamento.

La solitudine colpisce milioni di giovani in tutto il mondo,” afferma Kayla Johnson, autrice principale dello studio. “È fondamentale che ulteriori ricerche approfondiscano il rapporto tra solitudine e sonno, in modo da poter elaborare interventi volti a migliorare la qualità del sonno tra i giovani adulti.” Questa dichiarazione sottolinea l’importanza di riconoscere la solitudine come un problema di salute pubblica e di sviluppare strategie efficaci per mitigare i suoi effetti negativi.

Alla luce dei risultati dello studio, emergono diverse possibili strategie di intervento per migliorare la qualità del sonno tra i giovani adulti. Tra queste, l’incremento delle opportunità di socializzazione e la promozione di attività che favoriscano il senso di appartenenza possono giocare un ruolo cruciale. Programmi di supporto psicologico e di counseling possono aiutare i giovani a gestire meglio i sentimenti di solitudine, riducendo così il loro impatto negativo sul sonno.

Inoltre, tecniche di rilassamento e pratiche di igiene del sonno, come la creazione di una routine pre-sonno rilassante e l’eliminazione di fattori di stress prima di andare a letto, possono contribuire a migliorare la qualità del riposo. La consapevolezza dell’importanza del sonno e l’educazione su come gestire la solitudine sono passi essenziali per promuovere il benessere psicofisico dei giovani adulti.

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