Frane innescate dai monsoni hanno provocato almeno 125 morti nel Sud dell’India. Centinaia di persone sono rimaste intrappolate, secondo quanto ha riportato un funzionario distrettuale. Altre 250 sono state salvate. Le frane hanno devastato i villaggi collinari del distretto di Wayanad, tra cui Mundakkai, Chooralmala, Attamala e Noolpuzha. Sono in corso le operazioni di soccorso, ma il maltempo sta ostacolando gravemente le attività.
Il Ministro della Salute Veena George ha affermato che i gravi danni alle infrastrutture, tra cui strade crollate e un ponte spazzato via, stanno rendendo inaccessibili diverse aree. Il Governatore dello stato Pinarayi Vijayanha ha invocato l’aiuto dell’esercito. Almeno 3.000 persone sono state accolte nei 45 campi tendati allestiti dalla Protezione Civile.
Secondo le autorità, tra le vittime molti erano lavoratori stagionali impiegati nelle piantagioni di tè e cardamomo che costellano la zona, e che di solito dormono in tende o baracche allestite alla meglio nelle fattorie. Il Premier Narendra Modi, che su X si è detto devastato dall’accaduto, ha annunciato un risarcimento di 200 mila rupie (circa duemila euro) per le famiglie di ciascuna vittima e di 50mila rupie per ogni ferito.
Il Dipartimento meteorologico indiano (IMD) ha affermato che il Kerala ha registrato forti piogge nelle regioni settentrionali e centrali, con Wayanad che ha registrato fino a 28 cm di pioggia nelle ultime 24 ore. L’IMD ha emanato l’allerta rossa per cinque distretti e una arancione per altre sette zone, avvertendo che le piogge monsoniche proseguiranno particolarmente intense per i prossimi cinque giorni.