Maltempo Piemonte, Cirio: “attivata la procedura per il riconoscimento dello stato d’emergenza”

Sono stati realizzati 580 interventi in favore delle popolazioni colpite dal maltempo in Piemonte nei giorni scorsi
MeteoWeb

Sono stati oltre 580 nella notte tra sabato e domenica gli interventi compiuti da Protezione Civile e Vigili del Fuoco per mettere in sicurezza le popolazioni piemontesi interessate dall’ondata di maltempo che ha colpito il Canavese, le Valli di Lanzo, nel Torinese, e le valli del Verbano, della Valsesia e del Vercellese. A renderlo noto il Presidente del Piemonte, Alberto Cirio, a margine dell’arrivo a Torino del Tour de France. “Abbiamo passato un sabato notte e una domenica complicati – ha osservato Cirio – ma ancora una volta la macchina della Protezione Civile piemontese ha lavorato egregiamente. Abbiamo messo in salvo centinaia di persone, soprattutto anziani, bambini e ragazzi, perché sulle nostre montagne c’erano numerose colonie estive che sono state evacuate e messe in sicurezza. Oggi ci rimane la conta dei danni per la quale abbiamo già attivato la procedura di riconoscimento dello stato di emergenza e oggi sono già in corso i primi sopralluoghi di carattere tecnico”.

L’emergenza ha sempre più caratteristiche che non dobbiamo sottovalutare – ha proseguito Cirio – sono eventi difficilmente prevedibili, sono fenomeni violenti ma circoscritti nello spazio. Questo è ciò con cui noi abbiamo a che fare, ma dal ‘94 ad oggi gli interventi di messa in sicurezza del Piemonte hanno consentito di limitare gli impatti delle perturbazioni”.

Necessari 25 milioni per le somme urgenze

Dal maltempo, in particolare, è stato coinvolto il territorio della Valle Anzasca e Valle Divedro della provincia del Verbano-Cusio-Ossola, dell’Alta Val Sesia in provincia di Vercelli e dell’Alta Val Susa, Valli di Lanzo, Valli Orco e Soana e Canavese della Città Metropolitana di Torino. “In tempi molto rapidi abbiamo inviato al governo la richiesta dello stato di emergenza per poter avere da subito risorse per le opere di somma urgenza da mettere a disposizione e dei Comuni – ha osservato Cirio – siamo stati colpiti da un fenomeno violentissimo, che per fortuna non ha provocato vittime e che siamo riusciti a contenere grazie alla professionalità delle nostre squadre e anche grazie alle opere di messa in sicurezza del territorio realizzate in questi anni”. “In poche ore sono caduti circa 200 millimetri di pioggia che, ancora di più in considerazione del territorio montano interessato, costituiscono una vera eccezionalità – ha aggiunto l’assessore alla Protezione Civile Marco Gabusi – grazie a sindaci, Vigili del Fuoco e al sistema della Protezione Civile in poche ore si sono messe in sicurezza le persone che rischiavano di rimanere isolate e si è ripristinata una situazione di vivibilità dei territori”.

È stata completata una prima stima degli interventi necessari per le somme urgenze e per il ripristino immediato dei danni provocati dalla perturbazione che ammontano a circa 25 milioni di euro, sulla base dei sopralluoghi operati in queste ore dai tecnici della direzione opere pubbliche della Regione e dalle squadre della Protezione Civile.

Nei prossimi giorni, proseguiranno i sopralluoghi per definire gli interventi di ricostruzione e riduzione del rischio che dovranno essere messi in campo nelle prossime settimane. Al momento infatti è necessario attendere che il livello dei fiumi rientri per poter valutare l’erosione dei versanti e degli argini e avere un quadro completo della situazione.

Intanto l’assessore alla montagna Marco Gallo è pronto a organizzare un incontro con le Unioni montane Valli Orco e Soana, Valli di Lanzo e Valli dell’Ossola per fare un punto sulla montagna ferita, studiando eventuali interventi che vadano oltre quelli legati alla richiesta dello stato di emergenza avanzata dal Presidente Cirio. “Quella dei cambiamenti climatici è una delle sfide più complesse da affrontare soprattutto in una regione con un’orografia quale quella del Piemonte che spesso accentua i fenomeni, proprio come è avvenuto nelle ultime ore nel Canavese e nel Verbano rendendo più fragile la tenuta idrogeologica dell’intero sistema – ha spiegato Gallo – per questo credo sia importante fare squadra per dare forma a sinergie che rafforzino il territorio montano”.

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