“Dopo appena due giorni dalla sospensione del Tar di Trento della sua ordinanza, il presidente della provincia autonoma la ripropone nella speranza di aggirare la sentenza del tribunale amministrativo. Non possiamo accettarlo: come animalista darò battaglia in ogni sede opportuna per fermare questa ossessione dei politici trentini per gli orsi”: è quanto afferma l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente e dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la Tutela dell’Ambiente, commentando la nuova ordinanza emanata dal presidente dalla Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, per l’abbattimento di Kj1: l’orsa che le analisi genetiche della fondazione Edmund Mach hanno identificato come responsabile dell’attacco al turista francese avvenuto martedì scorso.
“Il plantigrado è diventato, suo malgrado, il nemico numero uno del corpo forestale trentino che agirà nelle prossime ore,” prosegue Brambilla. “Non può e non deve ripetersi il caso dell’orso M90, abbattuto in contemporanea con l’emissione del decreto che lo condannava a morte, per impedire alle associazioni animaliste di presentare ricorso. Tanto più che – lo ricordiamo – Kj1 è una mamma che si muove con tre orsacchiotti: la sua uccisione metterebbe a serio rischio anche la loro sopravvivenza. Non possiamo più accettare questa guerra senza quartiere agli animali selvatici. Proprio ieri, nei boschi vicino a Covelo, è stata trovata una femmina di orso morta con i resti di un piccolo: sono in corso accertamenti per capire se si tratti di morti accidentali o, come avvenuto per MJ5 e F36, di bracconaggio. Atti illegali che ricevono il supporto ideologico di una politica che cerca il consenso elettorale sulla pelle degli orsi. È ora di dire basta!”.