Il Sole continua a manifestare una notevole attività, scatenando potenti brillamenti solari. Ieri, alle 15:26 ora italiana, una potente eruzione solare di classe X è stata registrata dal Solar Dynamics Observatory della NASA, la seconda in pochi giorni. Questo fenomeno ha provocato un blackout delle comunicazioni radio in diverse aree, incluso l’Atlantico, gran parte dell’Africa, dell’Europa (Italia compresa, era già accaduto lo scorso 13 luglio) e alcune zone delle Americhe.
L’eruzione è partita dalla macchia solare denominata AR3738, che si trova vicino al bordo occidentale del Sole. Questa macchia solare sta ruotando fuori dalla nostra vista, ed ha scatenato questo evento potente prima della sua “uscita di scena”.
Il brillamento solare e il blackout radio in Italia
I brillamenti solari sono esplosioni di radiazioni elettromagnetiche che scaturiscono dalle macchie solari quando l’energia magnetica accumulata nell’atmosfera solare viene rilasciata. Questi brillamenti sono classificati in gruppi di lettere in base alla loro dimensione: la classe X rappresenta la categoria più potente, seguita dalle classi M, C e infine B, la più debole. I brillamenti di classe X sono ulteriormente suddivisi in numeri che ne indicano la forza relativa, spesso superando il valore 10.
Quando vengono prodotti i brillamenti solari, le radiazioni emesse viaggiano verso la Terra alla velocità della luce, ionizzando l’atmosfera superiore al loro arrivo. Questo processo crea un ambiente più denso che le onde radio ad alta frequenza devono attraversare, causando una perdita di energia e, in alcuni casi, un completo assorbimento del segnale radio. Il blackout radio che si è verificato ieri è stato proprio il risultato di questo fenomeno.
Previsioni e monitoraggio
Lo Space Weather Prediction Center (SWPC) della NOAA ha riportato che vi sono segnali radio che indicano la possibile emissione di un’espulsione di massa coronale (CME) in concomitanza con il brillamento solare. Tuttavia, data la posizione attuale della macchia solare AR3738, non si prevede che la Terra si trovi direttamente sul percorso di questo flusso di particelle cariche. Gli esperti continueranno a monitorare la situazione tramite le immagini delle sonde, per valutare qualsiasi nuovo dato disponibile.
Il sito specializzato Spaceweather.com ha evidenziato che la posizione della grande macchia AR3738 si sta avvicinando a quella che viene chiamata “zona di pericolo”, dove la spirale di Parker, una struttura del campo magnetico solare a forma di spirale, collega la macchia solare alla Terra. Man mano che la macchia solare ruota oltre il bordo occidentale del Sole, entra in questa zona che la unisce magneticamente al nostro pianeta. Un’alta velocità di accelerazione delle particelle cariche dal Sole può quindi raggiungere la Terra tramite questa sorta di “autostrada spaziale”. Questo fenomeno ricorda quanto accaduto lo scorso maggio, quando la macchia solare AR3664 ha generato aurore boreali visibili in tutto il mondo.