Ogni anno in Italia 350 persone muoiono per annegamento

Le cause degli annegamenti sono molteplici e variano da malori improvvisi a correnti impreviste
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Ogni anno in Italia, la triste statistica dei decessi per annegamento continua a far registrare numeri significativi: circa 350 vite perdute, di cui l’80% sono uomini. Questi incidenti non sono solo numeri freddi, ma tragedie che colpiscono famiglie e comunità in tutto il paese. I dati raccolti dall’Osservatorio per lo sviluppo di una strategia nazionale di prevenzione degli annegamenti evidenziano una realtà spesso sottovalutata ma drammaticamente tangibile.

Le cause dell’annegamento

Le cause degli annegamenti sono molteplici e variano da malori improvvisi a correnti impreviste, da fondali irregolari a incidenti durante sport acquatici o semplici cadute. Questi incidenti non discriminano, ma ci sono categorie di persone che risultano particolarmente a rischio: i bambini e gli adolescenti, soprattutto quelli di origini straniere, che potrebbero non avere la stessa familiarità con le acque locali e le sue insidie.

Dal 2003 al 2020, i dati dell’Istat segnalano quasi 7.000 morti per annegamento, con una media annua che, sebbene sia diminuita negli ultimi anni, rimane preoccupante. La Società Nazionale di Salvamento ha ulteriormente analizzato i dati, individuando che la maggior parte degli annegamenti si verificano lungo i litorali marini, ma non è raro trovarli anche nelle acque interne come laghi e fiumi.

La prevenzione rimane la chiave per ridurre queste tragedie. L’Iss raccomanda una serie di misure proattive che potrebbero fare la differenza tra la vita e la morte. Per esempio, nelle piscine private è fondamentale impedire l’accesso ai bambini con barriere adeguate e installare sistemi di allarme. Le piscine collettive, frequentate da turisti in hotel, ristoranti e agriturismi, dovrebbero essere sorvegliate o recintate per garantire la sicurezza degli ospiti, specialmente dei più giovani.

Annegamento i fiumi e laghi

Nei contesti naturali come fiumi e laghi, la segnaletica chiara e la sensibilizzazione sui pericoli dell’acqua sono essenziali per evitare incidenti fatali. È cruciale educare i bambini fin dalla più tenera età sull’importanza di nuotare e di comportarsi in modo sicuro in acqua. Corsi di nuoto accessibili a tutte le fasce della popolazione sono indispensabili, con un’attenzione particolare alle famiglie meno abbienti che potrebbero non avere accesso a queste opportunità educative.

Per tutti, immergersi solo in acque sorvegliate, rispettare la segnaletica marina e evitare il nuoto dopo pasti abbondanti o esposizioni prolungate al sole sono precauzioni semplici ma vitali. I tuffi da scogliere o in zone non protette sono estremamente pericolosi e dovrebbero essere evitati assolutamente.

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