Rinnovabili: l’Italia è disposta a spendere 35,7 miliardi per un futuro green?

Si tratta di risorse ingenti, ma necessarie per centrare gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione e cogliere le opportunità economiche legate alla transizione energetica
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L’Italia si trova ad un bivio energetico. Da un lato, la dipendenza dai combustibili fossili, con i suoi costi crescenti e l’impatto ambientale negativo. Dall’altro, l’opportunità di un futuro alimentato da energie rinnovabili, più sostenibile, sicuro e prospero. Il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) traccia la rotta verso questo futuro, con l’ambizioso obiettivo di raddoppiare la potenza installata da fonti rinnovabili entro il 2030, come emerge dall’analisi di “Il Sole 24 Ore”.

Il PNIEC

Il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) rappresenta la bussola che guida l’Italia verso un futuro energetico più sostenibile. Approvato dal governo e inviato alla Commissione Europea, il piano delinea una strategia chiara: raddoppiare la potenza installata da fonti rinnovabili entro il 2030.

Credit: Il Sole 24 Ore

Per centrare questo traguardo sfidante, sarà necessario installare almeno 10 GW di nuova capacità ogni anno, un ritmo decisamente più sostenuto rispetto ai circa 6 GW del 2023. Un’impresa impegnativa, ma realizzabile con un impegno congiunto da parte di tutti gli attori coinvolti: istituzioni, imprese, cittadini e stakeholder del settore energetico.

Il panorama delle rinnovabili in Italia

Il panorama delle rinnovabili in Italia è variegato e presenta diverse realtà, con punti di forza e di debolezza:

  • Fotovoltaico: Si conferma la fonte trainante, con 33,62 GW di potenza installata a fine giugno 2024. La sua diffusione è favorita soprattutto da piccoli impianti under 12 kW, distribuiti capillarmente sul territorio nazionale. Le regioni con la maggiore concentrazione di questi impianti sono Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.
  • Eolico: In crescita, con 12,70 GW di potenza installata. Il suo sviluppo è trainato principalmente dai grandi impianti nel Sud Italia. Puglia, Sicilia e Campania ospitano la maggior parte di questi impianti, che rappresentano la quota principale della potenza eolica nazionale.
  • Idroelettrico: Sconta una certa stagnazione, attestandosi a 21,59 GW. La mancanza di nuovi grandi progetti e le caratteristiche morfologiche del territorio italiano limitano il potenziale di questa fonte rinnovabile.

35,7 miliardi per un futuro green

Il PNIEC stima un fabbisogno di investimenti di circa 20 miliardi di euro per il periodo 2024-2030 per lo sviluppo delle rinnovabili in Italia. A questa cifra si aggiungono 8,3 miliardi per l’eolico onshore e 5,4 miliardi per l’offshore, per un totale di 35,7 miliardi.

Si tratta di risorse ingenti, ma necessarie per centrare gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione e cogliere le opportunità economiche legate alla transizione energetica. Investire nelle rinnovabili significa infatti creare nuovi posti di lavoro, ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e migliorare la qualità dell’aria.

Burocrazia, incertezza normativa e ostacoli regionali

Nonostante il potenziale elevato e l’impegno del governo, l’Italia deve fare i conti con alcuni ostacoli che potrebbero rallentare il raggiungimento degli obiettivi del PNIEC:

  • Lungaggini burocratiche e incertezza normativa: Creano difficoltà nell’iter autorizzativo dei progetti e generano dubbi sulla stabilità del quadro regolatorio, frenando gli investitori.
  • Iniziative regionali problematiche: Come il discusso decreto “Agricoltura” in Sardegna, potrebbero introdurre complicazioni burocratiche supplementari, mettendo a rischio il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione.

Le regioni protagoniste delle rinnovabili

Le regioni del Sud Italia si confermano protagoniste nel panorama delle rinnovabili:

  • Puglia: Con 1422 richieste di connessione alla rete per un totale di 92,75 GW di potenza, si posiziona come la regione con il maggior potenziale rinnovabile.
  • Sicilia: (1167 istanze per 81,73 GW) e Sardegna (824 pratiche per 54,39 GW) seguono a ruota, dimostrando un forte interesse per lo sviluppo di fonti di energia pulita.

Tuttavia, proprio in queste regioni, dove la concentrazione di richieste è più alta, si rischia di incorrere in colli di bottiglia dovuti alle carenze infrastrutturali.

Le tecnologie rinnovabili

Ogni tecnologia rinnovabile presenta caratteristiche e potenzialità specifiche che la rendono più o meno adatta a determinate aree del territorio italiano:

Solare

Vantaggio: adattabilità e scalabilità.
Ideale per: installazioni di piccoli impianti sui tetti di edifici residenziali e commerciali.
Aree ideali: Sud Italia, con le sue abbondanti giornate di sole, perfetto per lo sviluppo del fotovoltaico su larga scala.

Eolico

Punti di forza: zone costiere e collinari, dove i venti sono più forti e costanti.
Regioni con maggior potenziale: Puglia, Sicilia e Sardegna, già caratterizzate da numerosi impianti eolici.

Idroelettrico

Penalizzato dalla mancanza di nuovi grandi progetti.
Rimane una fonte rinnovabile importante, soprattutto nelle regioni alpine e appenniniche.
Valorizzare le centrali idroelettriche esistenti e realizzare nuovi impianti più piccoli e rispettosi dell’ambiente può contribuire significativamente al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione.

L’Italia che innova nel rinnovabile

Numerosi esempi virtuosi dimostrano che l’Italia è già protagonista nella produzione di energia da fonti rinnovabili. In diverse regioni, sono stati realizzati progetti innovativi che coniugano efficienza energetica, sostenibilità ambientale e sviluppo economico locale:

  • Comune di Laterza in Puglia: Raggiunto l’autosufficienza energetica grazie all’installazione di un sistema integrato di fotovoltaico, eolico e biomasse. Un modello virtuoso che dimostra come la transizione energetica possa andare di pari passo con la crescita economica e la tutela dell’ambiente.
  • Parco eolico offshore di Taranto: Primo del suo genere in Italia. Composto da 10 turbine eoliche installate in mare aperto, rappresenta un passo importante verso lo sviluppo dell’energia eolica offshore, che ha un potenziale elevato in Italia ma è ancora agli inizi della sua valorizzazione.

L’impegno degli stakeholder per la svolta green

Le associazioni di categoria, le aziende del settore energetico e le organizzazioni ambientaliste sono tutte concordi sulla necessità di accelerare la transizione verso le rinnovabili in Italia:

  • Legambiente: Ha lanciato un appello al governo per semplificare le procedure burocratiche e sbloccare i progetti in attesa di autorizzazione.
  • Confindustria Energia: Sottolinea l’importanza di investire in infrastrutture adeguate per garantire l’integrazione delle rinnovabili nella rete elettrica.
  • Grandi utility energetiche italiane (Enel, Eni): Investono ingentemente nello sviluppo delle rinnovabili, consapevoli del ruolo centrale che queste fonti avranno nel futuro del sistema energetico del paese.

L’Europa guarda all’Italia

L’Italia non è sola nella sfida per la transizione energetica. Tutti i paesi europei sono impegnati a ridurre le emissioni di gas serra e ad aumentare la quota di energia da fonti rinnovabili nei loro mix energetici:

  • Germania e Spagna: Si distinguono come i paesi europei con la maggiore capacità installata da fonti rinnovabili.
  • Italia: Ha il potenziale per raggiungerli e superarli, grazie al suo clima favorevole e all’ampia disponibilità di terreni adatti allo sviluppo delle rinnovabili.

Ma ha davvero senso per l’Italia abbandonare i combustibili fossili?

La risposta è complessa e richiede un’analisi approfondita di tutti i fattori in gioco.

Vantaggi delle rinnovabili in Italia:

  • Riduzione della dipendenza energetica: L’Italia è fortemente dipendente dalle importazioni di gas naturale, soprattutto dalla Russia. La transizione verso le rinnovabili può ridurre questa dipendenza, aumentando la sicurezza energetica e diminuendo la vulnerabilità alle fluttuazioni dei prezzi globali e alle crisi energetiche.
  • Minori costi energetici: Nel lungo periodo, le energie rinnovabili, con i loro costi in costante calo, possono generare energia a un prezzo più basso rispetto ai combustibili fossili. Questo può portare a un risparmio significativo sulle bollette energetiche per famiglie e imprese.
  • Creazione di posti di lavoro: La transizione energetica può creare nuove opportunità di lavoro in diversi settori, dalla produzione di tecnologie rinnovabili alla costruzione di impianti e infrastrutture. Un’industria energetica pulita e sostenibile può essere un motore di crescita economica e occupazionale per l’Italia.
  • Miglioramento della qualità dell’aria: Le energie rinnovabili non producono emissioni inquinanti, a differenza dei combustibili fossili. Abbandonarli significa ridurre l’inquinamento atmosferico, migliorare la qualità dell’aria e tutelare la salute pubblica.

Svantaggi delle rinnovabili in Italia:

  • Costi iniziali elevati: Gli investimenti iniziali in tecnologie rinnovabili, infrastrutture e sistemi di accumulo possono essere significativi. Questo può rappresentare un ostacolo per alcuni settori e per le famiglie con risorse limitate.
  • Burocrazia e incertezza normativa: La complessità delle procedure autorizzative e l’incertezza normativa possono scoraggiare gli investitori e rallentare la realizzazione dei progetti.
  • Carenza di infrastrutture: La rete elettrica italiana non è ancora adeguata a gestire l’aumento di energia da fonti rinnovabili. Investire in infrastrutture di rete e sistemi di accumulo è necessario per garantire un’integrazione efficiente e stabile delle rinnovabili nel sistema energetico.
  • Impatto economico e sociale: L’abbandono dei combustibili fossili può comportare la perdita di posti di lavoro in alcuni settori, come l’estrazione e la raffinazione del petrolio. È necessario accompagnare la transizione con politiche di sostegno e riqualificazione professionale per garantire una giusta riconversione economica e sociale.
  • Intermittenza di alcune fonti rinnovabili: Fonti come l’energia solare ed eolica sono intermittenti, ovvero la loro produzione è variabile e dipende dalle condizioni climatiche. Sviluppare sistemi di accumulo e flessibilità della rete è fondamentale per garantire un’alimentazione energetica stabile e affidabile.

Resta da capire se l’impresa sia giustificata dai potenziali benefici.

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