Scoperto il primo sistema economico della storia: risale all’età del bronzo

La capacità delle famiglie preistoriche di partecipare a un sistema economico regolato dal peso e di gestire le proprie risorse in modo simile a quello che osserviamo oggi riflette una continuità nelle dinamiche economiche fondamentali
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L’archeologia dell’età del bronzo in Europa, un periodo che si estende approssimativamente dal 2300 a.C. all’800 a.C., ha fornito una ricca panoramica delle società preistoriche attraverso i resti materiali lasciati da queste antiche popolazioni. Tuttavia, recenti scoperte hanno sollevato interrogativi affascinanti riguardo alla natura del comportamento economico di queste società e la sua sorprendente somiglianza con le pratiche moderne. Un articolo pubblicato su Nature Human Behaviour ha presentato uno studio innovativo che suggerisce che, contrariamente a quanto precedentemente ipotizzato, le transazioni economiche nell’Europa dell’età del bronzo potrebbero riflettere pratiche economiche che somigliano sorprendentemente a quelle che osserviamo oggi.

L’età del bronzo

L’età del bronzo in Europa rappresenta un’epoca di transizione cruciale, caratterizzata dall’introduzione e diffusione della lavorazione del bronzo, che ha avuto un impatto significativo su molti aspetti della vita quotidiana, inclusi i sistemi economici. Questo periodo, che abbraccia circa millecinquecento anni, ha visto lo sviluppo di complesse reti di commercio e scambio, che hanno contribuito alla crescita e alla stabilizzazione delle società.

Tuttavia, le ricostruzioni archeologiche tradizionali hanno suggerito che il controllo economico fosse spesso concentrato nelle mani di élite dominanti, i quali gestivano la produzione e il commercio dei beni. Si è ipotizzato che le famiglie comuni avessero un ruolo marginale negli scambi economici significativi, limitandosi a operare principalmente all’interno di sistemi di baratto piuttosto che utilizzare forme di valuta regolata. Questo modello economico presunto si distingue nettamente dalle pratiche moderne, dove le famiglie partecipano a una vasta gamma di transazioni economiche, dalle spese quotidiane ai grandi acquisti, riflettendo una pianificazione e una gestione più sofisticata delle risorse personali e familiari.

I primi soldi della storia

Nel tentativo di rivedere e contestare queste assunzioni tradizionali, Nicola Ialongo e Giancarlo Lago hanno condotto un’analisi approfondita di un vasto campione di oggetti in rame e lega di rame ritrovati in vari siti archeologici dell’Europa preistorica. Il loro studio ha esaminato un totale di 23.711 oggetti rinvenuti in territori che comprendono l’Italia, la Svizzera, l’Austria, la Slovenia e la Germania, datati tra il 2300 e l’800 a.C.

Questo vasto campione ha permesso agli studiosi di esaminare con precisione la distribuzione e le caratteristiche dei pesi di questi oggetti metallici, mettendo in luce un modello ricorrente e strutturato nella loro massa. In particolare, hanno osservato che a partire dal 1500 a.C., la massa degli oggetti seguiva costantemente multipli di 10 grammi. Questo pattern non solo corrispondeva a un sistema di pesatura regolata, ma suggeriva anche che questi oggetti potessero essere utilizzati come una forma primitiva di denaro.

La diffusione della tecnologia di pesatura, che ha avuto luogo in questo periodo, ha introdotto nuove possibilità per la standardizzazione delle transazioni economiche, riflettendo una maggiore complessità nelle pratiche di scambio rispetto a quanto precedentemente suggerito dalle ricerche archeologiche.

Le incredibili scoperte

Le scoperte di Ialongo e Lago offrono una visione illuminante delle pratiche economiche nell’Europa dell’età del bronzo, rivelando che i modelli di distribuzione del peso degli oggetti metallici erano non solo regolari, ma anche coerenti con i principi della moderna teoria economica per il denaro regolato dal peso.

Utilizzando modelli statistici avanzati, gli autori sono stati in grado di dimostrare che la distribuzione dei pesi degli oggetti di rame non poteva essere spiegata da circostanze casuali o variabili esterne, ma rifletteva piuttosto un sistema organizzato di scambio e valuta. Questo risultato ha implicazioni profonde per la nostra comprensione dell’economia preistorica, suggerendo che le società dell’età del bronzo possedevano un grado di sofisticazione economica simile a quello che osserviamo oggi.

La capacità di utilizzare il denaro regolato dal peso per facilitare le transazioni economiche implica un livello di pianificazione e di gestione delle risorse che va ben oltre le pratiche di baratto comunemente accettate come predominanti in quel periodo.

Comprendere l’economia preistorica

Il fatto che la distribuzione del peso delle leghe di rame possa essere spiegata attraverso modelli economici moderni suggerisce che, contrariamente a quanto precedentemente ipotizzato, le famiglie e i mercati locali dell’età del bronzo erano attivamente coinvolti in una forma di economia basata su transazioni regolabili. Questo implica che il comportamento economico non era limitato agli individui di alto status o alle élite, ma che le famiglie comuni partecipavano a un sistema economico più complesso e dinamico.

Le implicazioni di questa scoperta sono significative, poiché suggeriscono che le pratiche economiche di quel tempo erano più avanzate e articolate di quanto si fosse ritenuto in precedenza. La possibilità che le famiglie preistoriche abbiano partecipato a transazioni economiche regolate da un sistema di pesatura implica una comprensione più sofisticata delle risorse e delle transazioni, che riflette una continuità sorprendente con i modelli economici odierni.

Confronto con l’economia moderna

Le pratiche economiche moderne sono caratterizzate da una varietà di transazioni che spaziano da piccoli acquisti quotidiani a grandi spese. Le famiglie moderne gestiscono le proprie risorse attraverso una combinazione di acquisti costosi e più economici, un comportamento che riflette una pianificazione economica e una gestione delle risorse sofisticata. La scoperta che le famiglie dell’età del bronzo potrebbero aver partecipato a transazioni economiche regolabili e ponderabili suggerisce che alcune dinamiche fondamentali della gestione economica non sono cambiate significativamente nel tempo.

Questa continuità indica che, sebbene le tecnologie e i contesti siano cambiati, le esigenze e le pratiche economiche fondamentali delle società umane possono mostrare una sorprendente somiglianza attraverso i millenni. La capacità delle famiglie preistoriche di partecipare a un sistema economico regolato dal peso e di gestire le proprie risorse in modo simile a quello che osserviamo oggi riflette una continuità nelle dinamiche economiche fondamentali che va al di là delle differenze tecnologiche e culturali.

Antichi sistemi di scambio

Nonostante le significative scoperte di Ialongo e Lago, è importante riconoscere che il metallo non era l’unica forma di valuta o pagamento utilizzata in Europa durante l’età del bronzo. Altri sistemi di scambio, come il baratto, erano ancora in uso e potevano coesistere con il sistema di denaro regolato dal peso.

La diffusione della tecnologia di pesatura ha tuttavia rappresentato un passo cruciale verso l’adozione di un sistema di valuta più standardizzato e regolato, riducendo l’importanza di metodi alternativi come il baratto. Questa evoluzione tecnologica e culturale indica che, sebbene il metallo possa aver giocato un ruolo predominante nelle transazioni economiche, altri sistemi di scambio hanno continuato a essere rilevanti e a influenzare le pratiche economiche dell’epoca.

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