Siccità Abruzzo: SOS diga Chiauci, interruzioni delle forniture in Val di Sangro

Emergenza siccità in Abruzzo: “in Val di Sangro coltivazioni agricole allo stremo, continue e durature interruzioni di forniture di acqua”
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Oggi presso la sede Arap in via Ciccarone a Vasto (CH), si è riunito il tavolo operativo sull’emergenza idrica in Abruzzo su convocazione dell’assessore regionale alle Attività Produttive, Tiziana Magnacca, e dell’assessore Regionale all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, collegato in remoto. La riunione è stata convocata dopo lo stato d’allerta lanciato ieri mattina dal Consorzio di Bonifica Sud sulla reale consistenza delle riserve idrauliche della diga di Chiauci con un’autonomia di poche settimane. Tra le risultanze della riunione, aggiornamenti settimanali, verifica delle attuali dispersioni e richiesta alla Giunta regionale, già da ora, di una delibera per l’approvvigionamento idrico di emergenza mediante l’utilizzo di fonti aggiuntive.

Da questo tavolo – spiega l’assessore Magnacca – è stata espressa, dai sindaci di Vasto, San Salvo e Montenero di Bisaccia la giustificata preoccupazione affinché vengano garantite risorse idriche per uso umano, in particolare nelle prossime settimane al culmine della stagione estiva. Ed è stato anche ribadito l’invito ai cittadini a un uso responsabile dell’acqua, così come si è ribadita la assoluta disponibilità di Regione Abruzzo a porre in essere quanto necessario per tutelare l’approvvigionamento idrico per uso umano (Vasto Marina, San Salvo Marina e Montenero Marina), agricolo e industriale”.

Il Consorzio di Bonifica Sud ha ricordato gli sforzi per il pieno utilizzo della diga, ma anche l’impossibilità di completare l’invaso; così come Arap, che gestisce gli impianti di depurazione, non è in grado di garantire, con le attuali portate ricevute dal Consorzio di Bonifica, avendo necessità di maggiori litri al secondo da ridistribuire. Per la Sasi, c’è il rischio di interruzione del servizio per diverse ore giornaliere, in particolare per le località marine dei tre comuni costieri se non verrà consegnata una quantità minima stimata in almeno 60 litri al secondo da destinare all’uso umano.

Su sollecitazione dell’assessore Magnacca, si è convenuto di fare rete tra le amministrazioni locali predisponendo un eventuale servizio comune di autobotti per intervenire se la situazione dovesse volgere al peggio, anche considerando che le previsioni meteo dei prossimi giorni non prevedono pioggia.

Emergenza idrica in Abruzzo: “in Val di Sangro coltivazioni agricole allo stremo”

In Val di Sangro (CH), registriamo continue e durature interruzioni di forniture di acqua, le irrigazioni sono indispensabili per le coltivazioni. Interruzioni continue, ma il servizio idrico comunque lo dobbiamo pagare”. Così alcuni imprenditori agricoli della Val Di Sangro, messi in crisi dalla siccità che sta colpendo l’Abruzzo. La loro l’associazione di riferimento, ‘L’Abruzzo in agris’ è intervenuta sottolineando aspetti importanti della vicenda.

Le interruzioni dell’erogazione dell’acqua per l’irrigazione vanno avanti ormai da un mese e le coltivazioni sono allo stremo“, dichiara Marco Finocchio, Presidente dell’associazione di imprenditori agricoli e allevatori che, nata da pochi mesi, conta oltre 120 iscritti. “Interruzioni dovute alla mancanza di acqua che dovrebbe essere invece raccolta dalle vasche di accumulo. Vasche a cui manca una manutenzione e che non vengono pulite ormai da più di 20 anni. Le pompe della vasca principale, gestite dal Consorzio di bonifica Sud, non funzionano da tempo. Dopo anni di commissariamento ci sono state le elezioni, ma la nuova amministrazione nulla può fare da sola e va sostenuta. A quanto pare, solo una pompa su tre è funzionante. Anche per questo probabilmente le vasche secondarie non si riempiono – conclude il Presidente di “Abruzzo in Agris”. – Il tutto collegato ad una rete ‘colabrodo’ con sempre più frequenti guasti alla linea che stanno mettendo a rischio le nostre produzioni di pomodoro, peperoni, vigneti, uva da vino e da tavola, frutta con ripercussioni anche per l’occupazione e le cooperative del territorio che lavorano sul raccolto”.

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