Tour de France, non è ancora finita: Pogacar e le condizioni meteo folli dell’ultima settimana

Il Tour de France è nelle mani di Tadej Pogacar, il fenomeno sloveno che ha già vinto il Giro d'Italia. Ma ci sono ancora sei tappe, da domani a domenica, che saranno pesantemente condizionate dal meteo estremo...
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Il mondo intero sta ammirando e celebrando le straordinarie prodezze di Tadej Pogacar, il ciclista sloveno che a settembre compirà 26 anni e che sta tentando l’impresa della doppietta Giro-Tour vinti lo stesso anno, che non riesce a nessuno da 26 anni fa, proprio l’anno in cui lui veniva al mondo, quando il grande Marco Pantani vinse entrambe le più importanti corse a tappe del mondo.

Pogacar, dopo aver stradominato il Giro d’Italia con sei vittorie di tappa, la classifica generale con 10 minuti di distacco sul secondo e anche la classifica di miglior scalatore, adesso è leader incontrastato del Tour de France dove ha anche già vinto tre tappe e conduce anche la classifica di miglior scalatore. A sei tappe dalla fine della corsa, ha 3′ e 09” di vantaggio sul rivale di sempre e vincitore degli ultimi due Tour de France Jonas Vingegaard e 5′ e 19” sul giovane Evenepoel. Il quarto in classifica, che tra l’altro è un gregario di Pogacar, è a 11 minuti. Nessuno poteva pensare addirittura a questi distacchi, ma fin qui Pogacar è stato fenomenale anche perchè non ha soltanto vinto, ma con il suo stile di sempre ha regalato un grandissimo spettacolo.

Il Tour de France, però, non è ancora finito. Domani ci sarà la 16ª tappa, da Gruissan a Nimes, 188,6km con poche salitelle nell’ultima occasione per i velocisti. Sarà anche l’ultima tappa con questo clima fresco e gradevole che fin qui ha accompagnato i corridori per tutta la Grande Boucle. Da dopodomani, mercoledì 17 luglio, infatti, le condizioni meteo si capovolgeranno: anche sul Tour de France arriverà il grande caldo, proprio in concomitanza con le tappe più dure. E per Pogacar, che soffre il caldo, può cambiare tutto.

Il fenomeno sloveno sta andando fortissimo ed è davvero difficile che adesso perda il Tour, ma a questi livelli basta una giornata nera per compromettere tutto e fin qui ha utilizzato tantissime energie, non solo in queste due settimane ma anche in tutta la prima parte della stagione in cui, prima del Giro d’Italia, aveva già vinto la Liegi-Bastogne-Liegi, le Strade Bianche e la Volta a Catalunya (anche lì conquistando ben 4 tappe oltre alla classifica generale).

Mercoledì il Tour de France arriverà nella zona più sud/orientale della Francia, tra Costa Azzurra e Provenza, sulle grandi montagne delle Alpi. E proprio da mercoledì, sulle strade del Tour inizierà a fare caldo. Molto caldo. Tutto quello che non ha fatto fino ad ora, restituito con gli interessi. La prima delle cinque tappe di fuoco sarà la Saint-Paul-Trois-ChâteauxSuperDévoluy, 177,8km con tre gran premi della montagna molto difficili negli ultimi 40km di gara e un arrivo in salita.

Giovedì 18 altri 179,5km da Gap a Barcelonnette, tutti in montagna, con cinque Gran Premi della Montagna non proibitivi ma comunque da sudare, eccome, sotto il gran caldo della Provenza: sarà la prima tappa con temperature oltre i +35°C, in quota. Terribile.

Ma il meteo è crudele e la giornata peggiore l’ha riservata proprio per la tappa peggiore: venerdì 19 luglio c’è il tappone alpino per eccellenza di questo Tour de France, da Embrun a Isola 2000. Si arriva proprio al confine con l’Italia, sulle Alpi Marittime, con tre Gran Premi della Montagna durissimi in 144,6km di corsa: prima c’è il Col de Vars a 2.109 metri di quota dopo 18,8km al 5,7% di pendenza media, classificato come Hors Catégorie. Poi c’è la Cime de la Bonette, scollinamento a 2.802 metri di altitudine dopo 22,9km di scollinamento al 6,9% di pendenza media. Infine il traguardo ai 2.024 metri di Isola 2000, dopo un’ascesa di 16,1km al 7,1% di pendenza media. Su questo percorso splenderà un caldissimo sole con temperature fino a +36°C a valle, ed elevatissime anche in quota durante le tre ascese. E Pogacar il caldo lo soffre molto più dei suoi rivali.

Temperature ancora più alte il giorno successivo, sabato 20 luglio, perchè il percorso si sposta più a valle, sempre sulle Alpi Marittime ma a quote più basse e quindi con temperature più elevate. Sarà un altro tappone: 132,8km con 4 salite dure e lunghe, il Col de Braus, il Col de Turini, il Col de la Colmiane e l’arrivo al Col de la Couillole. I corridori pedaleranno a Nizza con +36°C in partenza, poi nel corso della tappa arriveranno a +38°C nelle zone interne e avranno +30°C persino in quota, sulle vette delle montagne che sono tutte intorno ai 1.600 metri di altitudine.

Farà caldissimo, infine, anche nella cronometro di Nizza che domenica 21 luglio concluderà il Tour de France con 33,7km di corsa contro il tempo su un percorso che prevede anche una bella salita (8,1km al 5,6% di pendenza media) dopo la partenza da Monaco. La temperature sarà stabilmente sui +36°C: è molto difficile pedalare sotto il sole in queste condizioni meteo. Ecco perchè può ancora succedere di tutto.

Insomma, ne vedremo ancora delle belle e le condizioni meteo estreme potranno influenzare le performance rendendo durissime, infernali, le ultime tappe per i ciclisti rimasti in gara, ad oggi 152 sui 176 che due settimane fa erano partiti da Firenze.

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foto ANSA

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