Nonostante la sospensione della prima ordinanza ottenuta dal TAR grazie al ricorso di LNDC Animal Protection, il Presidente della Provincia Autonoma di Trento non si è dato per vinto e, in gran fretta durante il weekend, ha emanato una seconda ordinanza contro l’orsa KJ1, “ingiustamente ritenuta pericolosa per la sicurezza pubblica“, sottolinea LNDC Animal Protection.
“Con questa nuova ordinanza, Fugatti vuole bypassare la sospensione disposta dal TAR e procedere per la sua strada che è sempre quella dell’odio verso gli animali selvatici. Il suo è un comportamento irresponsabile, contro ogni buonsenso e anche poco rispettoso della legge e della magistratura. Questo suo accanimento ormai annoso contro gli orsi e i selvatici in generale ha creato un clima di odio e paura nella popolazione locale, di fatto fomentando anche gli atti di bracconaggio compiuti contro alcuni orsi nei mesi scorsi. Dovrebbe pensare a fare prevenzione e informazione, anziché cercare in tutti i modi di decimare la popolazione di orsi ma questo comporterebbe un lavoro serio che evidentemente non ha intenzione o la capacità di fare,” afferma Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection.
“A tempo di record abbiamo inviato prima una diffida allo stesso Presidente Fugatti e contestualmente presentato un nuovo ricorso al TAR di Trento. Siamo riusciti a ottenere una nuova sospensione e fermare ancora una volta, almeno temporaneamente fino all’udienza che si terrà il 5 settembre, l’uccisione crudele di un’orsa che non aveva mai dato problemi e che ha tre cuccioli da allevare. Ancora una volta è stata ribadita la giurisprudenza del Consiglio di Stato che ritiene indispensabile fare riferimento ai principi di proporzionalità e gradualità delle misure adottabili. Aspetteremo l’udienza confidando che la giustizia amministrativa valuti positivamente anche il merito del ricorso. Queste emergenze possono e devono essere gestite con misure non cruente e, soprattutto, la PAT deve lavorare di più sulla prevenzione anziché sulle emergenze,” commentano gli avvocati di LNDC Animal Protection, Michele Pezone e Paolo Letrari.