Non avrà spazio in Commissione al Senato l’emendamento della Lega, a firma di Claudio Borghi, per lo stop ad alcune vaccinazioni obbligatorie. La proposta leghista puntava al ritorno alla norma sui vaccini precedente alla legge Lorenzin. “Pare che l’orientamento del Presidente della Commissione Sanità del Senato, Franco Zaffini, sia quello di dichiarare inammissibile per estraneità di materia” al decreto sulle liste d’attesa “il mio emendamento per l’abolizione della legge Lorenzin”, ha detto Borghi su X. “La decisione un po’ mi stupisce perché il decreto parla di Sanità ma, avendo fatto anch’io il Presidente di Commissione, so che è suo potere decidere l’ampiezza del perimetro con cui valutare l’attinenza o meno degli emendamenti al decreto. Nessun problema, è una considerazione formale” e “non una bocciatura nel merito, quindi lo riproporrò in un altro provvedimento più adatto”, ha aggiunto.
Il parere degli esperti
Sulla questione Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all’Università del Salento, avverte che “la sospensione dell’obbligo potrebbe causare danni enormi, facendo passare il principio che le vaccinazioni dell’infanzia non sono più importanti”.
Per Walter Ricciardi, docente di Igiene all’Università Cattolica di Roma, quella di Borghi è “una proposta completamente sbagliata che ha avuto unanime risposta da parte di tutta la comunità scientifica e professionale italiana. E ha permesso di ribadire quanto il decreto per l’obbligo vaccinale a scuola sia stato importante per salvare la vita di migliaia di bambini e preservare la salute di tutti gli italiani“, sottolinea all’Adnkronos Salute. “Tutti i professionisti che studiano, lavorano e si impegnano ogni giorno per preservare la salute dei bambini hanno avuto una sola risposta. Questo dovrebbe far riflettere e far desistere dall’idea di perseverare nell’errore”, conclude Ricciardi.
“Per le vaccinazioni la raccomandazione è una cosa bella”, un pilastro “nell’ambito dell’alleanza medico-paziente, ed è l’obiettivo a cui si deve tendere, come del resto prevede la stessa legge Lorenzin”, dice il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e medicina preventiva dell’Università Statale di Milano. Però “il passaggio dall’obbligo alla raccomandazione non può essere frutto di un intervento spot, buttato lì” come l’emendamento del senatore leghista Borghi al dl liste d’attesa, “e bene fanno se lo casseranno” in Commissione.
Per l’esperto, l’eventuale abolizione dell’obbligo vaccinale per l’iscrizione a scuola dovrebbe essere il culmine di un percorso, un provvedimento “inserito in un quadro più ampio” che preveda “uno sforzo di comunicazione e organizzativo. Purtroppo, invece – osserva il medico – l’impressione è che Borghi agiti una ‘bandiera’, che agisca solo per vellicare le frange no vax e per farsi sentire. Non è questa, infatti, l’unica sua boutade“, sottolinea Pregliasco, ricordando “altre uscite, per esempio sull’Organizzazione mondiale della sanità. Sarebbe meglio non parlarne nemmeno”. Non è questo il momento di rivedere la legge Lorenzin, ribadisce il virologo. “Siamo in una fase – ripete – in cui il morbillo, la malattia con l’R0 più alto, quindi con un’altissima contagiosità, si sta facendo sentire proprio per la perdita dell’immunità di gregge che si vuole cercare di ripristinare grazie alla vaccinazione“. Tornare indietro adesso e così – è il messaggio – sarebbe pericoloso.