Recenti scoperte effettuate dalla missione InSight della NASA hanno rivelato la presenza di acqua, un vasto oceano nascosto, sotto la superficie di Marte, sollevando nuovi interrogativi sulla possibilità di vita sul Pianeta Rosso. Questo oceano sotterraneo potrebbe contenere una quantità di acqua sufficiente a coprire l’intera superficie marziana.
La missione InSight
La missione InSight, che ha operato come un lander stazionario, è atterrata nella regione di Elysium Planitia nel novembre 2018. Durante i suoi 4 anni di attività, il lander ha rilevato ben 1.319 marsquake (terremoti marziani), utilizzando il primo sismometro mai inviato su Marte. Questi dati sismici sono stati fondamentali per la scoperta del vasto oceano sotterraneo.
Acqua su Marte, l’oceano sotterraneo
Il team di geofisici composto da Vashan Wright e Matthias Morzfeld dell’Istituto di Oceanografia Scripps dell’Università della California, San Diego, e dal professor Michael Manga dell’Università della California, Berkeley, ha utilizzato i dati del sismometro per individuare la presenza di acqua. Combinando le diverse velocità dei marsquake registrati con un modello matematico che descrive la fisica delle varie tipologie di rocce presenti nella crosta e nel mantello marziano, i ricercatori hanno scoperto che molte delle onde sismiche avevano attraversato rocce sature di acqua liquida. Questo è lo stesso tipo di modello che i sismologi utilizzano sulla Terra per identificare acque sotterranee e giacimenti petroliferi.
Secondo Wright, “comprendere il ciclo dell’acqua su Marte è fondamentale per comprendere l’evoluzione del clima, della superficie e dell’interno del pianeta. Un buon punto di partenza è identificare dove si trova l’acqua e quanta ce n’è“.
Il passato del Pianeta Rosso
In passato, Marte ospitava vasti corpi d’acqua superficiali, come oceani, laghi e fiumi, ma circa 3 miliardi di anni fa, questa acqua è scomparsa. Oggi, i rover marziani esplorano letti di laghi prosciugati e canali fluviali vuoti. Sebbene una parte dell’acqua marziana sia ancora intrappolata come ghiaccio nelle calotte polari e come permafrost nelle medie latitudini, si credeva che la maggior parte dell’acqua fosse evaporata nello Spazio. Tuttavia, questa nuova scoperta suggerisce che parte di essa potrebbe essere percolata nella crosta, conservata in minuscole fratture e pori all’interno delle rocce ignee fratturate del pianeta.
Tuttavia, questa acqua è estremamente difficile da raggiungere. I dati sismici indicano che l’acqua si trova a profondità comprese tra 11,5 e 20 km, mentre la crosta sopra i 5 km di profondità non contiene acqua. ciò rende impraticabile per gli astronauti raggiungere tale riserva idrica, almeno con le tecnologie attuali. Per fare un confronto, il foro più profondo mai scavato sulla Terra, il Kola Superdeep Borehole in Russia, ha raggiunto una profondità di 12,2 km, ma il progetto fu abbandonato a causa delle temperature troppo elevate, che raggiunsero i 180°C.
Acqua su Marte, le implicazioni
Nonostante queste difficoltà, la scoperta ha implicazioni significative per la comprensione della storia climatica di Marte e per la possibilità di vita su Marte. Il professor Manga ha sottolineato che “stabilire l’esistenza di un grande serbatoio di acqua liquida offre una finestra su quale potrebbe essere stato o potrebbe essere il clima marziano. E l’acqua è necessaria per la vita come la conosciamo. Non vedo perché [il serbatoio sotterraneo] non possa essere un ambiente abitabile. Sulla Terra, la vita prospera in miniere profonde e sul fondo dell’oceano. Non abbiamo ancora trovato prove di vita su Marte, ma almeno abbiamo identificato un luogo che, in linea di principio, potrebbe sostenere la vita“.
I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati sui Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), aprendo nuove prospettive nello studio del Pianeta Rosso e della sua potenziale abitabilità.