Nell’Allerta Meteo la chiave del disastro del Bayesian: tornado o downburst erano previsti, ma dilagano le fake news

L'Allerta Meteo c'era ed era adeguata: il Bayesian è stato gestito con estrema incoscienza. Il disastro provocato da una serie di errori, mentre dilagano da giorni bufale e fake news
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Sono passati quattro giorni dal disastro del Bayesian, la barca a vela extralusso affondata poco prima dell’alba di lunedì 19 agosto al largo di Porticello, nei pressi di Bagheria, vicino Palermo, a causa delle condizioni meteo estreme. Proprio l’allerta meteo è la chiave di questa tragedia, e ne parleremo più avanti. A causa dell’affondamento, sono morte 7 persone, rispetto alle 22 che si trovavano a bordo della nave: 15 sono sopravvissute. Sul mega yacht c’erano 12 civili e 10 membri dell’equipaggio: i morti sono quasi tutti civili, soltanto uno dei membri dell’equipaggio non ce l’ha fatta, il cuoco di bordo Recaldo Thomas.

Le altre vittime sono Mike Lynch, il magnate inglese proprietario della barca, e sua figlia Hannah, recuperata poche ore fa; Jonathan Bloomer, presidente di Morgan Stanley International, e la moglie Anne Elizabeth Judith; e infine un’altra coppia, Chris Morvillo, importante avvocato americano, e la moglie Neda Morvillo, nota designer di gioielli anche lei statunitense di New York.

L’imbarcazione batteva bandiera britannica, visto il suo proprietario, conosciuto e descritto da tutti come una persona perbene, ed era stata costruita in Italia, nei cantieri di Perini Navi (The Italian Sea Group) a Viareggio, ed era un vero e proprio gioiello della nautica: si trattava della barca a vela con l’albero più alto al mondo in alluminio, oltre 72 metri pari a un palazzo di 24 piani (praticamente un grattacielo), un vanto tecnologico ed estetico. Varata nel 2008, l’imbarcazione ha affrontato tante altre grandi tempeste nel Mare del Nord, nell’oceano Atlantico, in tutto il mondo, eppure in 16 anni non aveva mai avuto alcun problema.

Sulle cause del disastro, in questi giorni è stato un vero e proprio dilagare di fake news che hanno alimentato confusione, teorie strampalate, conclusioni affrettate. Adesso però, dopo quattro giorni, emergono molti tasselli della verità rispetto a ciò che è accaduto davvero quella notte al largo di Porticello, e possiamo confermare che la chiave di tutto è l’allerta meteo gravemente sottovalutata.

Le clamorose fake news sull’affondamento del Bayesian

Nelle prime ore e nei giorni successivi alla tragedia abbiamo letto e sentito numerose bufale sul disastro, tra cui tre incredibili fake news che hanno alimentato il dibattito e che invece oggi sono smentite dai fatti. La prima fake news riguarda la circostanza che il Bayesian fosse affondato perchè “l’albero più alto del mondo si è spezzato”, con le conseguenti speculazioni dei soliti cavernicoli secondo cui l’umanità dovrebbe regredire, roba del tipo “vedete cosa succede a costruire le cose più grandi del mondo, ad esempio il Ponte sospeso più grande del mondo?” per speculare vergognosamente anche su questo disastro contro il Ponte sullo Stretto (che c’entra?). E invece non era vero nulla. L’albero più alto del mondo non si è affatto spezzato, anzi, ha retto alla tempesta ed è integro, intatto, perfetto, adagiato nel fondale con il relitto.

Un’altra clamorosa fake news, che ha distolto l’attenzione dal tema principale del disastro che è quello meteorologico, è stata quella delle altre navi: “com’è possibile che sia stata l’unica nave a subire danni e tutte quelle intorno nulla?” hanno sostenuto i teorici del complotto secondo cui il Bayesian sarebbe affondato per chissà quale intrigo internazionale di agenti segreti e spie. E invece dov’è affondato il Bayesian non c’era nessun’altra nave. Si trovava al largo dalla costa, a circa 450 metri dal litorale, fuori da ogni molo o porto: era in rada, ancorato, da solo, in una notte in cui – proprio grazie all’allerta meteo tempestivamente lanciata da giorni – neanche i pescherecci locali erano usciti per le avverse condizioni meteo in arrivo.

L’imbarcazione più vicina era la Sir Robert Baden Powell, una goletta olandese del 1957, che si trovava a 315 metri di distanza e che quindi non è stata colpita dalla tempesta con la stessa entità. In questi casi, 315 metri sono più che sufficienti per avere un brusco cambiamento delle condizioni meteo, che possono essere molto estreme in un punto e decisamente più tranquille già a 100 o 200 metri di distanza, tanto in mare quanto sulla terraferma. La goletta olandese è stata la nave che si è avvicinata a prestare i primi soccorsi, dopo che ha visto il razzo d’emergenza lanciato dal Bayesian e appena passata la tempesta.

Terza grave fake news quella secondo cui il Bayesianè affondato in 60 secondi“. Non è andata così. Per affondare, la barca ha impiegato 16 minuti. In 60 secondi, semmai, c’è stato il blackout che ha fatto spegnere tutte le luci dell’albero in quanto l’acqua imbarcata a bordo ha raggiunto i generatori: è un dettaglio fondamentale, che dimostra come la causa dell’affondamento sia stata l’ingresso dell’acqua nell’imbarcazione, affondata dopo aver scarrocciato alla deriva per 358 metri come mostra benissimo il tracciato del AIS, il sistema automatico di identificazione e tracciamento. Il Bayesian era all’ancora, l’errore più grande in questi casi quando bisogna affrontare una tempesta, e infatti appena è arrivato il maltempo ha trotterellato impazzito sul posto. Poi l’ancora si è rotta, ed è andato appunto alla deriva, travolto dal vento. A bordo, nessuno era preparato: i motori erano spenti e la nave ingovernabile. Così è affondata per aver imbarcato troppa acqua.

Bayesian affondato

L’allerta Meteo e i fenomeni estremi che hanno flagellato la Sicilia

La Sicilia sta vivendo il mese di agosto più piovoso della sua storia. Oggi è il 13° giorno di pioggia nell’isola su 23 giorni trascorsi, e probabilmente continuerà a piovere ogni giorno fino a fine mese con forti temporali che si rinforzeranno ulteriormente la prossima settimana. Quella del 19 agosto è stata la fase di maltempo più acuto: la protezione civile e l’aeronautica militare avevano lanciato l’allerta, con appositi bollettini: in tutta la fascia tirrenica, da Palermo a Messina, per lunedì c’era l’allarme giallo che prevede locali forti temporali con tornado estremi. Per la notte del naufragio, quindi, l’allerta meteo c’era ed era grande.

E’ possibile che persino i pescatori l’hanno saputa leggere correttamente, evitando di uscire in mare, e invece il comandante e l’equipaggio del Bayesian non se l’aspettassero? Perché hanno sottovalutato l’allerta meteo?

Non sappiamo ancora se a colpire il Bayesian sia stato un tornado (o tromba d’aria che dir si voglia, i termini sono sinonimi) o il forte vento temporalesco (tecnicamente si chiama downburst) che ha accompagnato il temporale di quel momento. Cambia poco. Entrambi i fenomeni sono distruttivi: i venti possono superare i 150km/h provocando danni enormi. In entrambi i casi, una barca non affonda se viene gestita bene.

Pochi giorni prima del disastro del Bayesian, lo stesso ciclone aveva provocato gravi danni alle isole Baleari schiantando decine di barche a vela sugli scogli. Questo significa due cose: innanzitutto che quando si verificano questi eventi, qualsiasi barca viene colpita può subire dei danni e delle conseguenze. Il Bayesian è stato l’unico interessato al largo di Porticello perchè, a differenza di Formentera, era l’unica imbarcazione che si trovava nella zona interessata dal maltempo. Con buona pace dei complottisti.

E poi significa anche che se le imbarcazioni vengono gestite bene e governate, in ogni caso non affondano. Il Bayesian è stato l’unico ad affondare. Perché?

La difesa del comandante: “maltempo arrivato all’improvviso”

Sul banco degli imputati c’è, ovviamente, al primo posto il comandante: James Cutfield, neozelandese di 51 anni. Descritto come uno skipper esperto, che ha lavorato per anni a bordo di grandi imbarcazioni e che conosce bene il Mediterraneo. Lavora da tempo per conto di grandi broker internazionali della nautica che gestiscono crociere di lusso nel Mediterraneo. Prima di essere ingaggiato dal magnate della tecnologia britannico Mike Lynch come comandante della Bayesian, aveva lavorato per un miliardario turco. Anche i media neozelandesi, il paese del comandante, si sono occupati ampiamente del naufragio della Bayesian. Il “NzHerald”, in particolare, ha intervistato il fratello di Cutfield, Mark, il quale ha confermato che da circa otto anni lo skipper è ormai al comando di barche di lusso.

Adesso, però, questa ombra sulla sua carriera: innanzitutto è tra i sopravvissuti (com’era la regola che il Capitano doveva essere l’ultimo ad abbandonare la nave?), e mercoledì sera è stato interrogato per due ore dai magistrati della Procura di Termini Imerese che stanno indagando sulle cause del naufragio.

Davanti ai Pm James Cutfield ha dovuto non solo ricostruire i momenti terribili del naufragio ma anche provare a spiegare come sia stato possibile che quello yacht, con sistemi tecnologici d’avanguardia e considerato praticamente inaffondabile, sia colato a picco rispondendo a tutti i punti oscuri sulla gestione (perchè era a motori spenti, perchè era all’ancora, perchè i portelloni erano aperti).

James Cutfield

Durante l’interrogatorio, James Cutfield si è difeso dicendo che la tempesta è arrivata all’improvviso, che non l’hanno vista arrivare. E invece l’allerta meteo era stata diramata in grande anticipo: se non fossero stati incoscienti a bordo (una colpa che non si può certo attribuire ai civili, ai turisti a bordo, né tantomeno ai membri dell’equipaggio minori con altre mansioni), capitano e membri dell’equipaggio avrebbero salvato tutti. Avrebbero dovuto affrontare la tempesta a motore acceso, con tutti i portelloni e gli oblò chiusi, e sarebbe bastato. Ancora meglio, se anziché rimanere in quella zona fossero entrati al porto o si fossero avvicinati alla costa.

In ogni caso, tanti hanno paragonato questo disastro a quello della Costa Concordia. Il paragone più azzeccato, almeno rispetto a ciò che emerso fin qui, ci sembra quello tra Cutfield e Schettino: entrambi in fuga dall’imbarcazione che affondava mentre la gente moriva dentro, entrambi incoscienti uno per l’inchino tra gli scogli e l’altro per aver sottovalutato l’allerta meteo.

Un video di un passante sulla costa immortala, poche ore prima del naufragio, i forti temporali al largo in arrivo proprio oltre il Bayesian: com’è possibile che con tutto questo preavviso, a bordo nessuno se ne sia accorto?

La coincidenza della morte di Stephen Chamberlain

Ha suscitato grandi, e comprensibili, speculazioni la morte di Stephen Chamberlain, 52 anni, proprio il giorno prima del disastro del Bayesian: Chamberlain era un collaboratore di Lynch, con lui coimputato nel processo per frode negli Stati Uniti in cui entrambi sono stati assolti a giugno dopo una lunga battaglia legale per la vendita del colosso del software Autonomy.

Chamberlain è un runner appassionato ed è morto domenica in ospedale in Inghilterra, dopo che sabato mattina (quindi due giorni prima dell’affondamento del Bayesian) era stato investito da un’auto mentre correva per strada nel Cambridgeshire, vicino casa sua. La polizia inglese sta indagando sulla sua morte e cerca testimoni sulla dinamica dell’incidente, ma di certo c’è che a guidare l’auto che lo ha travolto c’era una donna di 49 anni di Haddenham che si è fermata a prestare soccorso, ha chiamato le forze dell’ordine e sta collaborando pienamente con le indagini. Non è chiaro, quindi, se l’incidente è stato provocato da una manovra sconsiderata della donna o dello stesso Chamberlain. Questo dettaglio consente di escludere ogni possibile teoria complottista: se qualcuno avesse voluto uccidere Chamberlain e Lynch (in ogni caso non c’erano motivazioni per farlo e non c’è nessuno che si avvantaggerà da questi decessi), avrebbe potuto trovare mille modalità più semplici rispetto ad investire il primo con l’auto guidata da una donna nei pressi di casa e far affondare la nave del secondo con a bordo tanti altri civili, giovani e bambini di varie nazionalità, nelle acque della Sicilia (tra l’altro, guarda caso, proprio durante una grande tempesta di maltempo).

Stephen Chamberlain

In realtà l’allerta meteo è la chiave di tutto su questo disastro: tra incoscienza e sottovalutazione del rischio. In grande, in una nave di lusso con multimiliardari di tutto il mondo, è successo ciò che accade ogni giorno in montagna o in mare quando cittadini comuni sottovalutano gli avvisi e i bollettini meteorologici e vanno a praticare attività all’aria aperta dove e quando non dovrebbero, mettendo a rischio la loro vita e quella dei soccorritori.

Dopotutto non è una mentalità troppo lontana: basta leggere i commenti sulla pagina Facebook di MeteoWeb sotto ogni articolo di allerta meteo…

Bayesian yacht affondato

Bayesian yacht affondatoBayesian yacht affondato

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