Un nuovo, ampio studio pubblicato su The Lancet Public Health dall’American Cancer Society (ACS) rivela un aumento preoccupante dei casi di tumori tra le generazioni più giovani, in particolare la Generazione X (nati tra il 1965 e il 1980) e i Millennial (1981-1994). Lo studio, che ha esaminato dati su quasi 24 milioni di pazienti e oltre 7 milioni di morti, ha identificato un incremento significativo dell’incidenza di 17 tipi di tumori tra queste generazioni, rispetto a quelle più anziane.
I dati analizzati riguardano oltre 23,6 milioni di diagnosi di 34 tipi di cancro e oltre 7,3 milioni di decessi causati da 25 neoplasie, relativi al periodo dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2019. Le informazioni sono state raccolte dalla North American Association of Central Cancer Registries e dal National Center for Health Statistics.
Aumento di tumori tra i giovani
Il report evidenzia che i tassi di incidenza di otto tipi di cancro sono aumentati significativamente nelle coorti di nascita più recenti. In particolare, i tumori al pancreas, al rene e all’intestino tenue mostrano tassi di incidenza circa doppi o tripli nel gruppo di nascita del 1990 rispetto a quello del 1955. Altre neoplasie, come il cancro al seno positivo al recettore degli estrogeni, al colon-retto e allo stomaco non-cardias, hanno visto un incremento dei tassi di incidenza nelle generazioni più giovani, con variazioni che vanno dal +12% per il cancro ovarico al +169% per il cancro all’utero.
L’opinione degli esperti
Hyuna Sung, epidemiologa dei tumori presso l’Acs Surveillance & Health Equity Department e prima autrice dello studio, sottolinea che “questi risultati si aggiungono alle prove crescenti di un aumento del rischio di cancro nelle generazioni post-Baby Boomer“. Sung aggiunge che “non abbiamo ancora una spiegazione chiara del motivo per cui stanno aumentando questi tassi di incidenza” nelle generazioni più giovani, nonostante le coorti di nascita condividano ambienti sociali, economici, politici e climatici che potrebbero influenzare l’esposizione ai fattori di rischio oncologico.
Ahmedin Jemal, senior vice president dell’Acs Surveillance & Health Equity Department, evidenzia che “l’aumento dei tassi di cancro fra le persone più giovani indica cambiamenti generazionali nel rischio oncologico e spesso rappresenta un indicatore precoce dell’impatto futuro dei tumori in un Paese“. Jemal avverte che senza interventi efficaci, “potrebbe verificarsi un aumento complessivo del carico di cancro, arrestando o invertendo decenni di progressi contro la malattia“. Questo sottolinea la necessità di identificare e affrontare i fattori di rischio tra la Gen X e i Millennial per sviluppare strategie di prevenzione mirate.
Lisa Lacasse, presidente dell’American Cancer Society Cancer Action Network (ACS CAN), evidenzia l’importanza di un sistema sanitario equo. “Il crescente impatto del cancro tra le generazioni più giovani sottolinea l’importanza di garantire che le persone di tutte le età abbiano accesso a un’assicurazione sanitaria completa e conveniente“, scrive Lacasse. Questo, avverte, è un “fattore chiave negli esiti del cancro“.