Barcellona rivoluziona la memoria: l’IA ricostruisce i ricordi perduti

Questi studi hanno il potenziale di rivoluzionare il modo in cui interagiamo con la tecnologia
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La frontiera della tecnologia si sta avvicinando ai misteri della mente umana. A Barcellona, presso il Disseny Hub Barcelona, è nato un progetto innovativo che usa l’intelligenza artificiale (IA) per ricostruire i ricordi. Il centro, conosciuto come Public Office of Synthetic Memories, è frutto della collaborazione tra il gruppo creativo Domestic Data Streamers, l’amministrazione spagnola e la BIT Habitat Foundation.

L’iniziativa ha un obiettivo ambizioso: utilizzare l’IA per recuperare visivamente i ricordi di persone che soffrono di perdita di memoria a breve o lungo termine. Questi ricordi, che non sono mai stati registrati sistematicamente e sono contenuti esclusivamente nella mente dei soggetti, rischiano di andare perduti per sempre.

Come funziona il processo di ricostruzione dei ricordi tramite IA?

Il processo di ricostruzione dei ricordi si articola in due fasi principali:

  • Raccolta delle Testimonianze: Gli individui che desiderano recuperare un ricordo specifico vengono sottoposti a interviste dettagliate. Durante queste interviste, vengono raccolti dati descrittivi e visivi basati sulle narrazioni personali degli intervistati.
  • Generazione di Ricordi Visivi: I dati ottenuti vengono poi utilizzati da un modello di intelligenza artificiale generativa (GEN-AI). Questo modello trasforma le descrizioni e i dettagli raccolti durante l’intervista in immagini o video che rappresentano visivamente il ricordo descritto. Gli algoritmi avanzati del sistema cercano di interpretare e visualizzare i dettagli del ricordo in modo coerente con quanto raccontato dai partecipanti.

Il centro, inaugurato il 17 maggio 2024, si propone come “un ufficio di memoria pubblica, il primo nel suo genere, aperto a tutti i cittadini“, come dichiarato sul sito del centro. La struttura non solo funziona come un centro di ricerca e un archivio, ma invita anche i cittadini a partecipare al recupero e alla ricostruzione delle loro memorie visive non documentate.

Altri progetti

Non è solo Barcellona a esplorare l’uso dell’AI nella ricostruzione dei ricordi. Altre istituzioni di prestigio stanno lavorando in questo campo. Ad esempio, il laboratorio del Dtt. Jack Gallant all’Università di Berkeley ha sviluppato modelli di intelligenza artificiale capaci di ricostruire immagini e video percepiti dal cervello umano. Utilizzando la risonanza magnetica funzionale (fMRI), i ricercatori monitorano l’attività cerebrale mentre una persona visualizza immagini o video, e successivamente addestrano modelli di IA per ricostruire ciò che è stato visto basandosi solo sui segnali cerebrali.

Anche il MIT e l’Università di Kyoto sono coinvolti in progetti simili, esplorando non solo la ricostruzione dei ricordi visivi ma anche la rappresentazione delle memorie e dei pensieri nel cervello. Questi studi hanno il potenziale di rivoluzionare il modo in cui interagiamo con la tecnologia, offrendo nuove possibilità terapeutiche per disturbi della memoria e creando nuove esperienze nella realtà virtuale e nell’intrattenimento.

Tuttavia, la crescente capacità di manipolare i ricordi solleva anche questioni etiche e filosofiche. La privacy mentale e il rischio di abuso dei ricordi sono temi cruciali che devono essere considerati con attenzione. La ricerca continua a spingersi oltre i limiti conosciuti, ma è essenziale mantenere un equilibrio tra innovazione e protezione dei diritti individuali.

Il futuro dell’IA e della memoria è incerto, ma le scoperte attuali offrono uno sguardo affascinante su come la tecnologia può collaborare con la nostra mente per preservare e reinterpretare i frammenti più intimi della nostra esperienza umana.

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